venerdì 29 febbraio 2008

Perché le donne stanno così tanto nei bagni pubblici ?

Perché le donne stanno così tanto nei bagni pubblici ?
Il grande segreto di tutte le donne rispetto ai bagni è che da bambina
tua mamma ti portava in bagno, puliva la tavolozza, ne ricopriva il
perimetro con la carta igienica e poi ti spiegava: *"*MAI, MAI
appoggiarsi sul gabinetto !" e poi ti mostrava "la posizione", che
consiste nel bilanciarsi sulla tazza facendo come per sedersi ma senza
che il corpo venga a contatto con la tavolozza.
"La posizione" è una delle prime lezioni di vita di una bambina,
importantissima e necessaria, deve accompagnarci per il resto della
vita. Ma ancora oggi, da adulte, "la posizione" è terribilmente
difficile da mantenere quando hai la vescica che sta per esplodere.
Quando devi andare in un bagno pubblico, ti ritrovi con una coda di
donne che ti fa pensare che dentro ci sia Brad Pitt. Allora ti metti
buona ad aspettare, sorridendo amabilmente alle altre che aspettano
anche loro con le gambe e le braccia incrociate. È la posizione
ufficiale di "me la sto facendo addosso".
Finalmente tocca a te, ma arriva sempre la mamma con la bambina piccola
che non può più trattenersi e ne approfittano per passare avanti tutte e
due !
A quel punto controlli sotto le porte per vedere se ci sono gambe. Sono
tutti occupati. Finalmente se ne apre uno e ti butti addosso alla
persona che esce.
Entri e ti accorgi che non c'è la chiave (non c'è mai); non importa...
appendi la borsa a un gancio sulla porta, e se non c'è (non c'è mai),
ispezioni la zona: il pavimento è pieno di liquidi non ben definiti e
non osi poggiarla lì, per cui te la appendi al collo ed è pesantissima,
piena com'è di cose che ci hai messo dentro, la maggior parte delle
quali non usi ma le tieni perché non si sa mai.
Tornando alla porta... dato che non c'è la chiave, devi tenerla con una
mano, mentre con l'altra ti abbassi i pantaloni e assumi "la
posizione"... AAhhhhhh... finalmente...
A questo punto cominciano a tremarti le gambe, perché sei sospesa in
aria, con le ginocchia piegate, i pantaloni abbassati che ti bloccano la
circolazione, il braccio teso che fa forza contro la porta e una borsa
di 5 chili appesa al collo.
Vorresti sederti, ma non hai avuto il tempo di pulire la tazza né di
coprirla con la carta, dentro di te pensi che non succederebbe nulla ma
la voce di tua madre ti risuona in testa "non sederti mai su un
gabinetto pubblico !", così rimani nella "posizione", ma per un errore
di calcolo un piccolo zampillo ti schizza sulle calze ! Sei fortunata se
non ti bagni le scarpe. Mantenere "la posizione" richiede grande
concentrazione. Per allontanare dalla mente questa disgrazia, cerchi il
rotolo di carta igienica maaa, cavolo...! non ce n'è...! (mai). Allora
preghi il cielo che tra quei 5 chili di cianfrusaglie che hai in borsa
ci sia un misero kleenex, ma per cercarlo devi lasciare andare la porta,
ci pensi su un attimo, ma non hai scelta. E non appena lasci la porta,
qualcuno la spinge e devi frenarla con un movimento brusco, altrimenti
tutti ti vedranno semiseduta in aria con i pantaloni abbassati. NO !
Allora urli "O-CCU-PA-TOOO !", continuando a spingere la porta con la
mano libera, e a quel punto dai per scontato che tutte quelle che
aspettano fuori abbiano sentito e adesso puoi lasciare la porta senza
paura, nessuno oserà aprirla di nuovo (in questo noi donne ci
rispettiamo molto) e ti rimetti a cercare il keenex, vorresti usarne un
paio ma sai quanto possono tornare utili in casi come questi e ti
accontenti di uno, non si sa mai.
In questo preciso momento si spegne la luce automatica, ma in un
cubicolo così minuscolo non sarà tanto difficile trovare l'interruttore
! Riaccendi la luce con la mano del kleenex, perché l'altra sostiene i
pantaloni, conti i secondi che ti restano per uscire di lì, sudando
perché hai su il cappotto che non avevi dove appendere e perché in
questi posti fa sempre un caldo terribile.
Senza contare il bernoccolo causato dal colpo di porta, il dolore al
collo per la borsa, il sudore che ti scorre sulla fronte, lo schizzo
sulle calze... il ricordo di tua mamma che sarebbe vergognatissima se ti
vedesse così; perché il suo culo non ha mai toccato la tavolozza di un
bagno pubblico, perché davvero "non sai quante malattie potresti
prenderti qui".
Ma la debacle non è finita... sei esausta, quando ti metti in piedi non
senti più le gambe, ti rivesti velocemente e soprattutto tiri lo
sciacquone. Se non funziona preferiresti non uscire più da quel bagno,
che vergogna !
Finalmente vai al lavandino. È tutto pieno di acqua e non puoi
appoggiare la borsa, te la appendi alla spalla, non capisci come
funziona il rubinetto con i sensori automatici e tocchi tutto finché
riesci finalmente a lavarti le mani in una posizione da gobbo di
Notredame per non far cadere la borsa nel lavandino; l'asciugamani è
così scarso che finisci per asciugarti le mani nei pantaloni, perché non
vuoi sprecare un altro kleenex per questo !
Esci passando accanto a tutte le altre donne che ancora aspettano con le
gambe incrociate e in quei momenti non riesci a sorridere
spontaneamente, cosciente del fatto che hai passato un'eternità là
dentro. Sei fortunata se non esci con un pezzo di carta igienica
attaccato alla scarpa o peggio ancora con la cerniera abbassata ! A me è
capitato una volta, e non sono l'unica a quanto ne so...
Esci e vedi il tuo ragazzo che è già uscito dal bagno da un pezzo e gli
è rimasto perfino il tempo di leggere Guerra e Pace mentre ti aspettava.
"Perché ci hai messo tanto ?" ti chiede irritato. "C'era molta coda" ti
limiti a rispondere.
E questo è il motivo per cui noi donne andiamo in bagno in gruppo: per
solidarietà ! perché una ti tiene la borsa e il cappotto, l'altra ti
tiene la porta e l'altra ti passa il kleenex da sotto la porta; così è
molto più semplice e veloce perché tu devi concentrarti solo nel
mantenere "la posizione". E la dignità.
Questo è dedicato alle donne di tutto il mondo che hanno usato un bagno
pubblico e a voi uomini, perché capiate come mai ci stiamo tanto.