mercoledì 28 ottobre 2009

Piccolo porcello

Il piccolo porcello sta crescendo di peso, segno che nonostante tutto mangia piu' di quello che caga.
Oggi e' il suo primo mese di vita ed ha recuperato tutto il peso che non aveva da prematuro, e' bello ciccione e sveglio
E' l'amore di mamma e papa'

domenica 25 ottobre 2009

Proverbio Egizio

anche se cavra impara a volare resta un cavra

martedì 20 ottobre 2009

Alba di guerra. l'ascensione

Altro libro di fantascienza fantasy di wr 40k

Non e' bello, ma fa un disegno stupendo di una civilta' ed una psicologia aliene, quella degli immortali Eldar.
Per il resto il solito pasticcio di profezie, antichi pericoli, scontri confusi e disordinati .
Mediocre

lunedì 19 ottobre 2009

Troppo avanti i russi....

Uccidono 59enne e lo sezionano
«Volevamo vedere gli organi interni»
09:27 CRONACHEOrribile delitto a Alexandrovsk: due ragazzini di 12 e 13 anni ammazzano un pensionato e gli aprono la cassa toracica.

venerdì 16 ottobre 2009

Piscione e Cagone

Il nostro piccolo mostro ha preso la bella abitudine di fare la fontanella mentre lo cambiamo ... ma fa di peggio.
Un giorno lo stavamo cambiando ed ha fatto una sparata di cacca a spruzzo tipo esorcista.
Lo puliamo e lui fa una bella pisciata.
Lo ripuliamo e ricaga e lo puliamo ancora ed a questo punto ci fa una bella pipi' a fontanella.
E' un farabutto, sembra aspetti il momento propizio per bombardarci

giovedì 15 ottobre 2009

che ridere

1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua
drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza
della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino,
lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: "E qui cosa
abbiamo fatto, eh?, sento un certo odorino... cosa ha fatto
l'angioletto?". Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si
riconosce il padre di sinistra dal padre di destra. Il padre di destra
dice: "Che schifo" e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il
bambino e lo va a cambiare.

2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è
un mobile che quando lo vedi a casa tua capisci che un sacco di cose sono
finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è studiato bene:
ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star
fermo un bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul
bordo del lavandino. È fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio
non è in grado quasi di girarsi sul fianco: ma è perfettamente in grado,
appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto
dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che
passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.

3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello
che Gadda chiamava "l'estruso". È il momento della verità. Si staccano due
pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è
impressionante. È singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto
sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall'intestino di
Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è niente da fare. O meglio:
si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto
che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se
non guardate, potrebbe anche sembrare che vostro figlio si è seduto su una
confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate è più difficile. Ma
senza guardare... Io con questo sistema sono riuscito a ottenere ottimi
risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su
come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine
profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le
salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il
blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero di salviettine
inferiore a cinque. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di
stare appeso come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà
comunque a spargere un bel po' di cacca in giro. Tamponate ovunque con le
salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il
sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino, e
chiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra, un
pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba
chimica.

5. NON andate a buttare la bomba chimica! La trota scivolerebbe per terra.
Quindi posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il
curioso profumo di yogurt che si spande nell'aria. Senza mollare la presa
con la mano sinistra usate la destra per detergere a fondo e poi passate
all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno
immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini e
da lì spariranno nell'underground dei vostri vestiti: la sera ne troverete
tracce nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di
Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e
del gesso liquido. Ne riempite il sedere del pollo, e naturalmente ve ne
distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni ecc. A quel punto
avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.

6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un
istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta
giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma
l'accaduto.

7. Prendere un pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito
c'è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire
il pannolino tra le gambe del bimbo e chiudere. Il sistema è stato
studiato bene: due specie di pezzi di scotch, basta una piccola pressione
e il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto,
così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può
arrivare anche a una ventina di tentativi. È in quel momento che il
bambino inizia a intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta
una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi
si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.

8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare
a rivestire il bambino. È questo il momento dei poussoir. Quando Dio
cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e
dovrete chiudere le tutine dei vostri figli coi poussoir. Per chiudere un
poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo
della madonna. Il numero di poussoir presenti in una tutina è sorprendente
e, perfidamente, dispari.

9. Se, nonostante tutto, riuscite a rivestire il bambino, avete
praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il
culetto si arrosserà. Pensate ai bambini in Africa, e concludete: si
arrosserà, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate
alla mamma. Lei chiederà: "L'hai messo il borotalco?". Voi direte: "Sì".
Con convinzione.

10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino
brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre
post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se
stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere suppergiù la nobiltà
d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto sparisce, subentra
un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di
destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore "Decapottabili" in
Gente Motori. Altri telefonano a una vecchia ex fidanzata e quando lei
risponde tirano giù. Pochi dicono che devono andare a comperare le
sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la
sicurezza del focolare, il tepore di sentimenti sicuri, e un singolare,
acutissimo profumo di yogurt.

mercoledì 14 ottobre 2009

lunedì 12 ottobre 2009

Questa mattina

Sta notte il piccino ha fatto i capricci, e Laura poverina non ha dormito quasi nulla.
Verso mattina, per le sette, mi sono preso il pirlino e ci siamo addormentati sul divano, lui sdraiato sul mio braccio.
E' un pulcino nannoso la mattina, gli piace ronfare tra le braccia di mamma o papa'

Due Filmsssss

Tra una pulita al culetto, un rutto ed un cambio vestitino ho intravisto due film che sono dei capolavori.
Il Gladiatore, che tanto e' impresentabile sotto il profilo stroico e geografico tanto e' bello nelle scene di combattimento che sono geniali... ed io Robot, un capolavoro della fantascienza d'azione vaghissimamente ispirato da Asimov.
Veramente due bei film che si rivedono volentieri

domenica 11 ottobre 2009

88 minuti

Mediocre film di tensione con un sempre bravo AlPacino che non riesce a tenere su una trama che fa acqua nella sua ovvieta'.
Non perdo neanche tempo a descriverlo, non guardatelo e basta, non ne vale veramente la pena

Premio nobel per le chiacchiere

Premio nobel per le chiacchiere, non so come definire altrimenti questo nobel ad Obama che non ha fatto assolutamente nulla ma continua a godere di questa isterica ed immotivata approvazione.
Pensavo fosse demenziale il nobel a Dario Fo ma questo e' pure peggio

venerdì 9 ottobre 2009

Sunto della guerra del Peolponneso 431-404 (date prese quasi unanimemente a rif per la lunghezza della guerra che ine realta' fu una serie di scontri)

La Guerra del Peloponneso
Nel 431 Atene e Sparta ruppero quel trattato di pace stipulato nel 446.
La causa principale del conflitto fu l’ eccezionale espansione di Atene , che mise in pericolo il ruolo di Sparta città egemone per tradizione. Ma l’ occasione si ebbe quando Atene mandò aiuti a Corcira che era in guerra con Corinto , e assediò una colonia corinzia . Così Corinto propose di riunire in assemblea le città alleate , e Sparta decise di attaccare Atene.

La guerra durò trenta anni e si divise in due fasi principali.
I primi anni di guerra non furono caratterizzate da grandi battaglie.
Pericle era a conoscenza dell’ inferiorità ateniese sulla terraferma , e così prima dell’ invasione spartana evacuò la popolazione .
La guerra subì una forte svolta a causa della peste che portò anche alla morte di Pericle. Questo fu il primo passo verso la sconfitta , perché nessuno stratega sarebbe più stato capace di guidare gli ateniesi come aveva fatto Pericle.
Dopo la morte di Pericle , Cleone abbandono la strategia di difese portando però all’ estensione della guerra.
Nel 421 le due città stipularono un nuovo accordo , la pace di Nicia , che sarebbe dovuta durare cinquanta anni.

Neanche la pace di Nicia fu mantenuta. Nel 420 Atene si alleò con Argo , Mantinea e Elide per mettere fine all’ egemonia spartana, ma Sparta ristabilì la propria egemonia durante la battaglia di Mantinea , provocando loro una forte sconfitta.
Questi anni furono caratterizzati da un profondo odio di Atene nei confronti di Sparta , e Atene sotto il potere di Alcibiade rafforzò ancora di più il desiderio di sconfiggere la città egemone.
Nel 416 la città siciliana di Segesta chiese aiuto agli alleati ateniesi. Atene decise di aiutare Segesta, sperando di poter mettere mani sulle colonie occidentali e di poter accumulare uomini e mezzi per combattere contro Sparta.
Alcibiade fu richiamato in patria per un sacrilegio da lui compiuto, ma egli , invece di tornare in patria dove sarebbe stato giustiziato , chiese asilo a Sparta. Sparta trasse enormi benefici dai consigli di Alcibiade , e così riuscirono a perdere la flotta ateniese , giustiziare gli strateghi e annientare l’ esercito; successivamente si alleò con la Persia in cambio di mezzi e finanziamenti.
La battaglia decisiva si ebbe a Egospotami , dove l’ intera flotta ateniese fu distrutta; nel 404 Atene, ormai assediata, dovette cedere alle condizioni di pace di Sparta.

Dopo la Guerra, Sparta approfittò della sua potenza, tant’e’ vero che Lisandro re di Sparta , impose a Atene il governo dei trenta tiranni, che seminarono terrore e morte all’ interno della polis.
Alcuni tiranni volevano introdurre ad Atene lo stesso modello oligarchico di Sparta , altri sostenevano una politica più moderata. Così Atene si divise in due e Sparta cercò di conciliare le due parti.
Ben presto i democratici presero di nuovo il potere su Atene. Era difficile cercare di restaurare la democrazia: l’ odio nei confronti dei Trenta era troppo forte e bisognava ristabilire la concordia tra i cittadini.

Finalmente finisce la settimana


Mi piace lavorare e normalmente non aspetto cosi' con ansia il we, ma da quando ho a casa il nostro tenero pulcino non vedo l'ora arrivi il momento di poterlo curare e godere assieme a mia moglie

Punti di vista



Corriere della Sera > Cronache > La gaffe di Cristina del Grande Fratello«La Montalcini? È morta»

Ma possiamo colpevolizzare una con delle tette simili per sta picolezza?
Se la Montalcini non e' morta uccidiamola noi

giovedì 8 ottobre 2009

Insulto ferocissimo



ed il cavaliere con poco stile dice che sto roito di donna e' oiu' bella che intelligente..... uno dei piu' gravi insulti che abbia avuto modo di leggere

mercoledì 7 ottobre 2009

wCertezze

Gli uomini sono come i cessi:
Quando li cerchi, non ne trovi uno.
Quando ne trovi uno è occupato.
Quando ne trovi uno libero ... è in condizioni pietose!

mi consenta

martedì 6 ottobre 2009

Guerra del Peloponneso, riflessione sulla strategia di Pericle

Pericle fu un grande politico ed uno dei grandi del suo tempo.
Guidava la nazione occidentale piu' potente del momento, qualche cosa di simile all'inghilterra del 1800-1900.
Atene aveva dieci volte la popolazione di Sparta, il doppio degli opliti e la flotta piu' potente del mondo antico.
Dominava su una miriade di citta' greche e piccoli centri, e proprio questa richezza li ha fregati.
La strategia di Pericle all'inizio della guerra fu di evitare lo scontro diretto contro la coalizione Peloponesiaca-Beota, e piegarli in una guerra di logoramento sfruttando flotta e riserve finanziarie.
Quindi porto' tutta la popolazione dell'Attica dentro le lunghe mura per 5 estati punzecchiando i nemici e cercando di esaurirli.
Questo porto' a due cose.
La prima a trasformare la guerra da battaglia campale in scontro prolungato all'ultimo sangue...... e dopo tanti anni di guerra non bastava agli Spartani vincere, serviva anientare i nemici
La seconda porto la popolazione Ateniese a numeri assurdi. Caldo, sovrafollamento, cibo statio , poca acqua provocarono la peggiore pestilenza dell'antichita' che spazzo via un terzo degli ateniesi.
Sono convinto poi che scappare sistematicamente allo scontro campale convinse gli ateniesi di essere inferiori e non potwer vincere in uno scontro diretto.
Sulla carta una buona strategia al risparmio si trasformo' in una catastrofe.
L'idea era di spendere denaro al posto del sangue ma questo porto' ad uno spargimento di sangue abnorme. Una guerra che vinta o persa sarebbe durata una etate e costata 8-10.000 vittime si trascino' per 20 anni e costo 100'000 morti solo agli Ateniesi
Dovrebbero rifletterci gli strateghi Americani nel formulare certe idee sul medio oriente e l'Afganistan e soprattutto Iran.
Gli americani di oggi come gli ateniesi di allora sono troppo fiduciosi nel fatto che non servano i soldati ma i mezzi economici o comunque materiali, per risolvere le guerre.
Quindi invece di mandare grandi numeri di soldati in Iraq e Afganistan mandano equipaggiamenti high tech utili ma incapaci di piegare la resistenza di un uomno armato di fucile e 40 pallottole che se ne frega delle statistiche e quindi non sapendo di essere virtualmente sconfitto vuole combattere.
Applicano la leva economica a corea ed iran quando servirebbe il tritolo e le bombe ariacombustibili.
La debolezza prolunga la guerra non la fa finire
Obama leggi Tulcidide.

RAI

Causa presenza dei nonni mi sto vedendo qualche sprazzo di quello che vede l'italiano medio.
Tipo chi l'ha visto i pacchi ecc

CHE SCHIFO, ma e' uno scandalo, paghiamo il canone per quella merda?
Ma vi rendete conte che e' tutto basato su un umorismo da caserma o da scuola media? Sul farsi i fatti altrui e sfruttare i drammi delle persone per fare tv?
Ma vogliamo veramente tollerare una tale indecenza?
Hanno ragione Bossi e DiPietro
|Basta canone

lunedì 5 ottobre 2009

Burokrazia

Quando ho saputo di dover andare all'ufficio delle entrate per registrare la nascita del piccolo mi e' venuto il malessere perche' io la burocrazia tendenzialmente non la sopporto.
Pensavo chissa' quale baraonda, anche perche' sono rimasto alle esperienze traumatiche degli anni 90 quando andare in comune voleva dire due giorni di lavoro e mille certificati.
Ho trovato invece una struttura moderna e veloce, in circa 3 ore ho fatto tutto li ed anche alla asl.
Autocertificazioni, informazioni in internet, funziona molto meglio di quel che pensavo la burocrazia almeno qui a milano.
Andate comunque alla sede di via Ugo Bassi, piu' piccola ma piu' performante, non so se in Moscova mi andava altrettanto bene

sabato 3 ottobre 2009

Perche; un colpo cal 44 magnum fa un buco come un pugno?

Quando una sostanza pastosa, plastica come la carne umana (fra l'altro plasmata attorno ad ossa e tendini a complicare la struttura) viene attraversata da un corpo veloce, i suoi strati si comprimono indi lacerandosi. La carne viene spinta in avanti dal proietto, schiacciandosi come fosse una "gomma", se il colpo non ha una sezione estremamente ridotta (area frontale del proietto) ed una forma aguzza. Se è piatto o smussato ed un certo diametro, unitamente ad una forte energia, fa quello descritto sopra. Spingendo le fibre carnose, alla fine le strappa, ma la massa compressa alla fine è maggiore via via che il proiettile penetra, quindi si "sfoga" in uscita come sai. Ciò accade con ogni proiettile viste le caratteristiche meccaniche dei tessuti animali e non solo: spara ad una tavola di legno e vedrai davanti un foro scuro e dietro un'esplosione di skegge. La meccanica del fatto avviene a velocità istantanea, quindi la cosa assume quasi la caratteristica di uno scoppio, e proprio di scoppio si parla a volte a carico di organi cavi (parenchimi) e delle ossa. I ns tessuti inoltre contengono acqua, la quale non è comprimibile,quindi collabora all'effetto lesivo uscendo a forza dai tassuti nei quali è compresa, facendoli quindi scoppiare ed esercitando parimenti una pressione. Qeusti effetti sono sempre presenti ma alle basse velocità con calibri ridotti e palle non deformabili si riducono ad una tumefazione della zona circostante il foro di entrata: all'interno si crea una cavità temporanea, in ogni caso, data dalla dilatazione elastica e quindi dal parziale ritorno in situ dei tessuti, che però restano come "liqufatti" o comunque snervati perdendo in toto o in parte l'originaria tenacità. Il 44 Magnum impiega palle semocamiciate che aumentano questo effetto dilatandosi quindi cresendo di calibro e peggio ancora appiattendosi, quindi scaricando sulla carne una massa di energia che questa non riesce a far sfogare "aprendosi" come quando passa un corpo affilato o aguzzo, perciò si dilania. Da questo deriva un forte potere debilitante sul colpito, detto "potere d'arresto", che significa la capacità della munizione di ridurre immediatamente all'impotenza il soggetto. Una palla blindata ogivale animata da "bassa" veliocità può uccidere, ma non è garantito che metta k.o. l'aggressore che magari ha tempo di portare a termine la sua azione. Può anche trapassargli stomaco, polmoni e animelle ma la ferita, ancorchè capace di debilitarlo e col tempo ucciderlo, non causa lo shock traumatico necessario a farlo desistere o meglio metterlo al tappeto. Un effetto simile lo fa il 5.56 fintanto che viaggia a + di 700 ms, causando lesioni da scoppio dovute all'effetto idrostatico sopra descritto. Un osso, cavo e pieno di midollo, centrato da un 5.56 alla massima velocità, scoppia come un petardo. Ciò ovviamente vale anche per gli altri calibri, ma data la massa ridotta del 5.56 che scarica per legge fisica il massimo dell'energia sul corpo attraversato non riuscendo facilmente a perforarlo, è particolarmente evidente con questo piccolo calibro: ciò causò negli anni 60 forti proteste umanitarie. Ovviamente anche con le palle blindate il 44, il 45 ed altri calibri dal 9mm in su, soprattutto a punta piatta, hanno gli effetti sopra descritti.

Pizzeria

pizzeria la collina

via nicolo fortiguerra, 12
20125 milano (Milano)
02 642 4787

Veramente veramente buona la Pizza.... peccato che sono delle teste di cazzo che ogni volta che devono venire qui sbagliano strada anche se siamo a due metri di distanza..... pero' se arrivano sono buone, se arrivano

Rai

Io il canone rai lo pago mio malgrado ma sono per abolirlo.
E non perche' non voglio che Santoro vada a parlare delle zoccole del Berlusca (argomento che non mi appassiona e che trovo un argomento veramente povero) ma perche' ho la nausea di queste presunte star strapagate che grazie al canone vivono da milionari facendoci la predica e piangendo da martiri.
Santoro si ma anche Ventura, Galeazzi, presentatori e valette varie.
Tutti a lavorare in un call center a 900 euro al mese, per non dire al muro con un canna di AK schiacciata sulla nuca, altro che canone rai altro che servizio pubblico. Questa gente forse riesce ad essere ancora piu' odiosa, autorefferenziale e spocchiosa dei politici

venerdì 2 ottobre 2009

Pioggia

Noi Milanesi ci lamentiamo sempre perche' quando piove il traffico rallenta e qualche volte la linea due si ferma per infiltrazioni.
Certo vedendo Messina mi vien da dire che ci va anche bene.
Ma e' normale che in un paese, magari anche mediterraneo e caldo ma che certo non e' la valle della morte dove piove ogni 8000 anni, possa accadere un simile disastro?
Non e' che i messinesi ci avranno messo del loro?
Ora li sento belare che lo stato, le istituzioni, la politica, non ha fatto, li ha abbandonati, gli deve dare.... sara' tutto vero ma loro dove vivono su marte? Non e' che quello che capita a casa loro in una qualche misura e' anche colpa loro?

Grazie

Grazie a tutti gli amici e parenti che in questi giorni ci sono stati vicini, ci sono venuti a trovare e ci hanno chiamato e scritto. A mio Fratello che e' stato presentissimo ed un grazie speciale alla Nonna MariaAssunta che ha mollato tutto ed e; corsa qui dal piccino per aiutare lui e noi.

Piccino a casa

Abbiamo portato a casa il nostrro tenero cucciolo, e' tanto bello.
Ora se ne sta in sala a fare le sue faccine ridicole mentre dorme. Inizia a frignare un pochino mi sa che tra poco mangia
E' proprio un topino