sabato 3 ottobre 2009

Perche; un colpo cal 44 magnum fa un buco come un pugno?

Quando una sostanza pastosa, plastica come la carne umana (fra l'altro plasmata attorno ad ossa e tendini a complicare la struttura) viene attraversata da un corpo veloce, i suoi strati si comprimono indi lacerandosi. La carne viene spinta in avanti dal proietto, schiacciandosi come fosse una "gomma", se il colpo non ha una sezione estremamente ridotta (area frontale del proietto) ed una forma aguzza. Se è piatto o smussato ed un certo diametro, unitamente ad una forte energia, fa quello descritto sopra. Spingendo le fibre carnose, alla fine le strappa, ma la massa compressa alla fine è maggiore via via che il proiettile penetra, quindi si "sfoga" in uscita come sai. Ciò accade con ogni proiettile viste le caratteristiche meccaniche dei tessuti animali e non solo: spara ad una tavola di legno e vedrai davanti un foro scuro e dietro un'esplosione di skegge. La meccanica del fatto avviene a velocità istantanea, quindi la cosa assume quasi la caratteristica di uno scoppio, e proprio di scoppio si parla a volte a carico di organi cavi (parenchimi) e delle ossa. I ns tessuti inoltre contengono acqua, la quale non è comprimibile,quindi collabora all'effetto lesivo uscendo a forza dai tassuti nei quali è compresa, facendoli quindi scoppiare ed esercitando parimenti una pressione. Qeusti effetti sono sempre presenti ma alle basse velocità con calibri ridotti e palle non deformabili si riducono ad una tumefazione della zona circostante il foro di entrata: all'interno si crea una cavità temporanea, in ogni caso, data dalla dilatazione elastica e quindi dal parziale ritorno in situ dei tessuti, che però restano come "liqufatti" o comunque snervati perdendo in toto o in parte l'originaria tenacità. Il 44 Magnum impiega palle semocamiciate che aumentano questo effetto dilatandosi quindi cresendo di calibro e peggio ancora appiattendosi, quindi scaricando sulla carne una massa di energia che questa non riesce a far sfogare "aprendosi" come quando passa un corpo affilato o aguzzo, perciò si dilania. Da questo deriva un forte potere debilitante sul colpito, detto "potere d'arresto", che significa la capacità della munizione di ridurre immediatamente all'impotenza il soggetto. Una palla blindata ogivale animata da "bassa" veliocità può uccidere, ma non è garantito che metta k.o. l'aggressore che magari ha tempo di portare a termine la sua azione. Può anche trapassargli stomaco, polmoni e animelle ma la ferita, ancorchè capace di debilitarlo e col tempo ucciderlo, non causa lo shock traumatico necessario a farlo desistere o meglio metterlo al tappeto. Un effetto simile lo fa il 5.56 fintanto che viaggia a + di 700 ms, causando lesioni da scoppio dovute all'effetto idrostatico sopra descritto. Un osso, cavo e pieno di midollo, centrato da un 5.56 alla massima velocità, scoppia come un petardo. Ciò ovviamente vale anche per gli altri calibri, ma data la massa ridotta del 5.56 che scarica per legge fisica il massimo dell'energia sul corpo attraversato non riuscendo facilmente a perforarlo, è particolarmente evidente con questo piccolo calibro: ciò causò negli anni 60 forti proteste umanitarie. Ovviamente anche con le palle blindate il 44, il 45 ed altri calibri dal 9mm in su, soprattutto a punta piatta, hanno gli effetti sopra descritti.