lunedì 31 agosto 2009

L'era glaciale 3 in 3d

Era dallo squalo tre che non usciva sta roba del 3d, ed ora c'e' l'era glaciale 3 con il fiuocco di neve in 3 d....
a parte sta roba del tridimensionale cartone carino, un poco ritrito ma si fa guardare con qualche sorriso... come quando cid cerca di mungere un bue muschiato

Casquai cross over

Per cambiare a sto giro mi hanno dato quella macchina della nissan di cui fanno sempre gli spot al cinema.
Nuova cusquai crossover... bella macchina. Alta. elegante, potente, un mezzo fiuoristrada, mi e' piaciuta
Vino veritas... sed acquam? mentas? cum zucchera??

venerdì 28 agosto 2009

Delle inchieste di Bari questa e' quella inportante..........

BARI — «Dopo quest'inchiesta mi toccherà lasciare la magistratura e allora, vedrete, avrò tanto tempo libero per parlare anche con voi...», scherza Desirée Digeronimo prima d'infilarsi nel suo ufficio senza dire altro ai cronisti. Il pm antimafia che indaga sulla Sanitopoli pugliese, tornata lunedì scorso dalle ferie, ha già iniziato a spulciare i conti correnti dei vari manager e imprenditori finiti nell'inchiesta: sarebbero emerse, dai primi riscontri, «operazioni finanziarie sospette» e «distrazioni di somme» che farebbero pensare ad azioni di riciclaggio del denaro. A quale scopo? E' questo il punto cruciale della sua indagine (i filoni di Sanitopoli a Bari sono quattro, affidati a tre magistrati, ndr). La Digeronimo non lo dice, ma sembra davvero intenzionata a capire se dietro certe voci di bilancio delle aziende (del tipo: manutenzione, spese di pubblicità e marketing...) vi siano celati strumenti di finanziamento occulto dei partiti. Oppure tangenti.


L'ipotesi, insomma, è quella di fondi neri (costituiti anche evadendo il fisco) utilizzati in tutti questi anni per ottenere in cambio dal Palazzo appalti, nomine, accreditamenti e incarichi per forniture. Perciò, il lavoro di setaccio nelle banche ora si complica e i dati acquisiti andranno incrociati via via, per verificare eventuali passaggi di denaro, con quelli contenuti nei bilanci sequestrati dai carabinieri a fine luglio nelle sedi dei cinque partiti del centrosinistra che sostengono la giunta regionale di Nichi Vendola (Pd, Rifondazione comunista, Sinistra e Libertà, Lista Emiliano e Socialisti Autonomisti). Il sospetto, infatti, già evidenziato nei mesi scorsi dal pm antimafia, è che proprio «all'interno della pubblica amministrazione» vi fosse «un'organizzazione criminale tendente a condizionare le scelte della stessa allo scopo di perseguire progetti illeciti». Un'associazione a delinquere (15 finora gli indagati) finalizzata alla corruzione e alla concussione. E ai vertici di questo comitato d'affari, secondo il magistrato, c'era Alberto Tedesco, l'ex assessore regionale alla Sanità dei Socialisti Autonomisti, dimessosi dall'incarico dopo essere stato iscritto nel registro della procura, ma ripescato poi dal Pd in Senato al posto dell'eurodeputato De Castro («Mai fatto pressioni, io ho sempre aiutato la Sanità...», così si è difeso Tedesco, da parte sua). Intanto, a Palazzo di Giustizia, è arrivato ieri il nuovo procuratore capo, Antonio Laudati.

martedì 25 agosto 2009

Jerusalem

Mamma mi ache palle
ho fatto fatica a finire di leggerlo.
Con la scusa delle crociate e di un manoscritto apocrifo (tipo i rotoli del mar morto) un pippotto enorme su una manciata di personaggi senza un vero perche'.
Tutti mezzi falliti che seguono la crociata o la contrastano piu' per disperazione che per convinzione.
Da non leggere

lunedì 24 agosto 2009

Az ho sbagliato

Le dita dei piedi dovrebbero essere

alluce, billice, trillice, anulo e minolo

Dita dei piedi

E' difficilissimo ricordare come si chiamano, sono piu' infide dei sette nani, peggio dei 4 evangelisti (che poi erano 3, luca e matteo).....
In ordine di importanza
Alluce,
billuce,
trilluce,
mediolo e
minnolo ................... forse................ in effetti non mi parevano proprio cosi'

Gelato al ferrero rosche

Azz se e' buono, da mangiarlo vivo.....
L'ho preso ieri da Peo, la gelateria di sesto di fianco a quello che era il vecchio cinema apollo
Veramente una prelibatezza

A si ieri l'ho vista di sfuggita... notiziona da corriere....

giovedì 20 agosto 2009

La peggio canzone dell'anno

http://www.youtube.com/watch?v=MLO1m5zwFPE&hl=it

martedì 18 agosto 2009

Se i cosidetti scienziati la smettessero con le stronzate sarebbe meglio per tutti

Analisi di matematici canadesi delle università di Ottawa e Carleton
Gli zombie annienterebbero l'umanità
Lo studio si basa sulle nozioni biologiche dei film di morti viventi. Ma parla di diffusione di malattie infettive letali

Carabina


Ho preso questa carabina ad Aria compressa, con ottica integrata 3x.
Non e' proprio un'arma di distruzione di massa ma spara proiettili di metallo da 4,5 mm a 25 metri. Abbiamo passato mio suocero ed io diverse ore ad un piccolo poligono improvvisato ed ho scoperto di non aver perso la mano sul fucile.
Sono riuscito a far saltare regolarmente tappi di bottiglia a 25 metri, sparando da in piedi, ed ho anche centrato una penna fissata sulla scatola.
Spero di riuscire presto a fare il porto d'armi ed andare ad un poligono vero dove sparare su distanze un po' piu' stimolanti.

Il Mainato

Degno erede dell'esorcista.
Storia che affonda le sue origini nei lager e parla di possessione che si trascina attraverso le generazioni da coppia di gemelli a coppia di gemelli.
Fa paura, teso, forte.
Veramente bello.

Abisso

Mediocre libro di fantascienza. Nulla di nuovo, tritto e ritritto.
Non lo leggete, va bene solo in edizione ultraeconomica da 2.9 euro

giovedì 13 agosto 2009

Zia Anna

Qualche giorno fa e' morta, relativamente giovane, di cancro.
Ed e' quello che e' successo o sta sucedendo ai genitori di tanti amici e colleghi.
Che si puo' dire in questi casi?
Che ti spiace, che sei triste?
La verita' e' che non ci si pensa ma veramente da un momento all'altro qualcosa contro cui non puoi lottare ti puo' prendere e cancellarti ed allora che senso ha il lavoro, tutte le cose grandi e piccole che ti occupano la vita per cui ci si sbatte e si lotta?
Capisco chi cerca conforto nelle religioni che parlano di una vita oltre la morte perche' pensare che veramente tutto finisca cosi' da un giorno all'altro e sparisca per sempre e' di una tale tristezza che anichilisce.
Io la zia da tanti anni non la frequentavo ma ricorso tante feste di natale o fine anno passate tutti assieme.
Mi spiace veramente.
Per lei, per lo Zio Nico, per i miei cugini, per mio padre e per gli altri zii.
Soprattutto per lei.

The Wrestler

A volte le grandi passioni ti consumano e rovinano la vita. Ed e' quello che ami a farti a pezzi.
E questo e' il caso del vecchio wrestler che dovrebbe smettere per problemi al cuore, e per un attimo sembra quasi che ce la faccia.
Ma la verita' e' che lui nella vita ha fatto solo quello e preferisce morire sul ring che affrontare la vecchiaia da vecchio fallito nostalgico.
Bello

mercoledì 12 agosto 2009

Uomini che odiano le donne

SOPRAVALUTATISSIMO
ho letto il libro ed ho avuto fasi alterne.
E' scritto bene, in un modo che ti invita a leggere.
Un vecchio ex industriale paga un improbabile detective per scoprire che fine ha fatto la nipote.
Grande famiglia svedese con i suoi lati oscuri di matti, nazisti ed ubriaconi..... quello che emerge pian piano pero' e' che i Nazi sono la parte bene della famiglia, quella da portare in societa' che ti fa fare bella figura.
Ci sono infatti ben due serial killer, padre e figlio, che nell'arco di 60 anni hanno fatto fuori tipo 100 donne.
La ragazzina, figlio di uno e fratello dell'altro e' semplicemente scappata e vive in Australia.
Poi c'e' una hacker, il giornalismo, un trafficante, un sacco di cazzate inutili.
Bello lo spunto, il dipanarsi del tutto nei decenni della storia di famiglia

Monster nation

Solito libro sugli Zombi che invadono gli usa..... ma un pochino diverso.
Perche' c'e' una zombi che ha mantenuto, per caso, una parte del suo intelleto e si trova in una sorta di via di mezzo tra i due mondi.
Romanzetto da spiaggia.
5

martedì 11 agosto 2009

300, il libro

Non ha nulla a che fare con il film.
E' la storia della battaglia delle Termophili, vista da Aristodemo, l'unico superstite andato via perche' ferito.
Storia alterata, ma romanzo piacevole. E poi gli Spartani con il loro Ethos guerriero, la loro civilta' e societa' guerriera sono sempre interessanti.
Aristodemo e' un personaggio vero, si parla di lui anche nelle cronache della bataglia di Platea.
Si dice che in quella occasione combatte come un leone, ma fuori dai ranghi della falange, perche' lo consideravano un disertore e nessuno lo voleva a fianco.
ccise molti persiani e mori da eroe ma non ricevette premi alla memoria perche' " il suo non era coraggio ma disperazione"
E poi i graci non aprezzavano chi combatteva fuori dalla falange, la massima virtu era farne parte come un ingranaggio di un meccanismo ben oliato.
Certo Leonida fece un'impresa da rivaleggiare con quella di Achille a Troia. Dopo 2500 anni ancora si scrive di lui e si studiano le sue gesta.
Questo era esattamente quello che uno Spartano desiderava.
Nell'ADE sara' felice

lunedì 10 agosto 2009

Da un articolo del corriere, il posto che amo piu' al mondo e che dopo 36 anni per la prima volta nella mia vita non vedro' questa estate

Dalla scogliera di Trieste, tra una folla abitudinaria e tranquilla, una piccola lezione sull’identità e sull’amicizia
Sulla riviera di Barcola, a Trieste. Si fa per dire, riviera; una sottile striscia di scogli, spiaggia libera che costeggia la strada principale di accesso alla città, acqua subito profonda, sulla riva tamerici spumose come onde, un orizzonte marino vasto e aperto, che nell’infanzia dava il senso dell’immensità oceanica, in un’educazione sentimentale in cui s’imparava una volta per tutte il legame fra l’eros e il mare. Quella gente in costume da bagno, non in uno stabilimento né su una vera spiag­gia, ma alle porte della città e quasi già in città, dà un’impressione di vita persuasa e goduta.

Trieste non è solo crocevia tra est e ovest, come recita la sua didascalia, ma pure fra nord e sud, fra la malinconia scandinava di certi tramonti d’inverno e la vitalità meridionale dell’estate. In fon­do al golfo, dove le acque italiane divengo­no slovene e poi croate, si vedono il Duo­mo di Pirano, la plurisecolare orma del le­one di S. Marco nell’Istria, e più avanti Punta Salvore, col suo faro e i suoi pini nel vento. La popolazione che da maggio a otto­bre, e soprattutto in agosto, arriva ogni giorno su quella scogliera di Barcola è abi­tudinaria; per tacita convenzione, ognuno di noi ha il suo posto sulla riva, generica­mente rispettato dai vicini, con cui s’in­trattengono rapporti garbati ma senza prendersi né dare confidenza. Ogni tanto aleggia, annunciata sui giornali, la minac­cia di divieti, piani regolatori, costruzioni di stabilimenti a pagamento o di porticcio­li turistici, minaccia finora ogni volta sven­tata da pugnaci lettere inviate alla stampa e alle autorità dagli uomini di penna, nu­merosi e assidui fra quei bagnanti, e da proteste che arrivano da triestini residen­ti da anni a New York o ad Adelaide ma non dimentichi di quella scogliera. Le au­torità, a dire il vero, dimostrano di com­prendere che quella libertà di «tocio» os­sia di tuffo è un bene pubblico, una buo­na qualità di vita collettiva, e si preoccupa­no delle docce gratuite e delle tamerici.

Qualche anno fa la scogliera era salita alla ribalta delle cronache grazie a un annega­to, il cui corpo riportato a riva e coperto da un lenzuolo era rimasto a lungo in mezzo ai bagnanti che avevano continua­to a prendere il sole accanto a lui, in quel­la familiare indifferenza della vita per la morte che la grande e rovente luce del­l’estate rende ancora più spietata. Pochi gli schiamazzi, rari i disturbi alla quiete pubblica. Giorni fa, una madre ha redarguito il figlio, un bambino di quat­tro o cinque anni che giocava con un’in­cantevole coetanea — nera come l’eba­no, evidentemente adottata dai genitori, due tedeschi che si erano sistemati un po’ più lontano — sparando con una pi­stola ad acqua e scavalcando di corsa i corpi distesi al sole, per lui non ancora desiderabili o conturbanti. Sgridato, il bambino protestava, dicendo che allora bisognava rimproverare pure la bambi­na. «Quale bambina?», chiese la madre, che non la vedeva perché si era nascosta dietro un albero. «Quella che parla che non si capisce niente», rispose lui, evi­dentemente colpito dal fatto che la picco­la chiamasse le cose in modo per lui in­comprensibile, un po’ arrabbiato di sco­prire che esse potessero avere altri nomi.

Non gli era passato per la mente di iden­tificarla con il colore della sua pelle, che pure spiccava nettamente anche accanto all’abbronzatura dei bagnanti; quella diffe­renza di colore, che in altre situazioni ave­va provocato e potrebbe ancora provocare separazione e segregazione feroce, era irri­levante rispetto alla differenza tra l’italia­no e il tedesco. Neppure quest’ultima, pe­raltro, aveva il potere di separarli, perché, appena riapparsa la bambina nel frattem­po debitamente ammonita (in tedesco) dai suoi genitori, i due avevano ripreso su­bito a rincorrersi e a spruzzarsi, ignari di aver tenuto una bella lezione sulla diversi­tà e sull’identità, temi del resto cari anche ai convegni cultural-balneari così frequen­ti sulle spiagge estive, almeno quelle un po’ più eleganti della scogliera di Barcola.