Sabato sera ho visto i vecchissimi amici.
Francesco lo conosco da quasi 30 anni ormai, Filippo da venti e via di seguito gli altri.
Una cosa che ci ha uniti molto, e ci ha tenuti in contatto per anni, una cosa tra le altre, è stato giocare a D&D.
Ancora oggi ogni tanto mi tornano i ricordi di quelle partite, come se ci fossi stato in carne ed ossa.
Il caldo dell’estate a Specularum, i viaggi assieme. Le battaglie uniti assieme e poi le liti e le faide.
Il mio PG si chiamava Andreas Martigan. Aveva ottenuto una Baronia e poi conquistato delle isole lontane tipo mondo perduto. E ancora più lontano messe delle basi commerciali in un altro continente e costruito una flotta commerciale.
Ed assieme a me il cugino Max, di lavoro ladro, per vocazione eroe.
Era prima di tangentopoli ma ero così avanti da aver messo un ladro dichiarato come governatore.
Poi c’era l’altro ladro del gruppo, silenzioso e sulle sue. C’era un mago svanpito fino al ridicolo, poi lui con gli anni l’abbiamo perso. L’ho incontrato una sera per caso, si è laureato in fisica, programma cheap.
Dei due chierici è meglio non parlare. Erano veramente dei tagliagole. Ecco mi spiace ma delle loro religioni non ricordo molto. Avevano due o tre manie di cui ancora ridiamo, come quella delle tigri dai denti a sciabola e delle molotov fatte con la grappa.
Poi c’erano due altri soldati di ventura. Zuno e Luka.
Il secondo era entrato subentrando in No Ve La, uno schiavo che avevo comprato durante uno dei miei viaggi portandolo via dall’arena dei gladiatori.
Per anni abbiamo giocato trovandoci il sabato pomeriggio e poi la sera.
E durante la settimana a parlare e progettare.
In fondo nei nostri rapporti per anni questo gioco è stato il filo conduttore.
Ad un certo punto ci eravamo anche divisi in due bande e pur viaggiando assieme ci facevamo ogni tanto la guerra.
E come vi dicevo anche oggi a tratti ho ricordi e nostalgie di quei giorni. E trovandoci ci facciamo battute rivolte non alle persone ma ai pg.
Il master, che di tutto questo era un po’ la testa ora vive e lavora in Germania. Tempo fa ci trovammo per tirare fuori le vecchie schede e riprendere a fare una partita della memoria. E’ stato come tornare indietro nel tempo. A quando eravamo tutti giovani e felici. E di problemi non ce ne erano. A quando c’era il tempo per tutto e per trovarci non si dovevano incastrare mille impegni tra lavoro e famiglia. Giocare e poi a mangiare la pizza, ridere e chiacchierare.