Sono le cinque e mi fermo un attimo per riposare e mi stiracchio.
Intanto butto un occhio sull'open space alla mia destra e vedo quella che posso solo definire una accozzaglia di varia umanità.
Un insieme di persone e cose buttate li, mi immagino così la spiaggia di bali dopo lo tsunami.
L'ultimo arrivato è un negrone che sarà alto 5 metri. Probabilmente la sua tribù lo ha mandato via perchè divorava le scorte di tutto il villaggio.
Poi ci sono un pò di napoletani sparsi che noi assumiamo a palate e fanno tutti comunella. C'è un ometò pelato con un brillante nel dente e davanti una ragazza chesarebbe quasi carina non fosse per la pettinatura e la faccia che ricordano stranamente nonna papera.
E poi un continuo di cose rotte o mezze rotte.
Pc uno sull'altro , tv inutilizzate, coppe, telefoni, bottiglie d'acqua......
Anni fa, quando ero ancora nella mia parentesi teutonica mi avrebbero dato fastidio solo a vederli.
Il mio team sembrava una compagnia dell'esercito tedesco.
Efficienti e militarizzati più dei marines
Oggi li guardo e sorrido e mi dico ma chi se ne frega