A volte la superiorità tecnologica e culturale di un popolo si vede nel saper costruire attorno ad un concetto semplice qualche cosa di unico ed iper efficente.
Questo è il caso del Pilum.
Cosa c’è più semplice di un bastone con attaccata una punta da tirare addosso ad un nemico? Giusto una pietra.
Invece i Romani hanno preso l’idea di dardo e l’hanno portata alla perfezione.
Il pila ha un manico di legno pesante ed un’asta di ferro dolce estremamente acuminata.
E’ come un chiodo in fondo.
Se colpisce la carne vi entra in profondità ed il peso del manico di legno piega il ferro e lo rende difficile da estrarre.
Se invece colpisce lo scudo capita lo stesso ma questo rende inservibile lo scudo.
Vi immaginate a manovrarlo con infilzata un’asta piegata che pesa chili ed è lunga più di un metro?
Alla fine i nemici si disfavano dello scudo ma diventavano facile preda della seconda scarica di pila, i legionari ne portavano due, o delle spade corte.
Una volta lanciato si storta.
Non può essere riutilizzato dal nemico durante lo scontro ma neanche dopo.
Se a recuperarlo sono i romani invece i fabbri che seguono ogni coorte possono facilmente rimetterlo in uso.
Semplice e geniale