La custode di mia sorella e’ un bel film, a tratti commuovente, ben fatto, con una brava Cameron Diaz in un ruolo per una volta serio.
Sono andato a vederlo un poco prevenuto, pensavo la solita storia di bambini malati ed invece ho trovato un film che si fa guardare con interesse.
Prova che gli americani sanno trarre ritmo e forza nei loro film quale che sia la trama.
Due bambine, una con il cancro, una nata per fornire alla sorella midollo, sangue ecc.
Una famiglia a pezzi perche’ logorata dalla lotta di tenere in vita la piccola che non ne puo’ piu’ e chiede alla sorella di opporsi e fare causa ai suoi per fermare questi trattamenti.
Quando la voglia di far vivere una persona cara supera la voglia che essa stessa ha di vivere potremmo dire in sunto.
Non male, veramente non male ed anche la ragazzina che fa la moribonda recita bene.
Viene un po’ spontaneo chiedersi “ ma se toccasse a me?”
Fossi io quella sorella, quella madre, quel padre…….
Ma come si fa sinceramente a rispondere ad una simile domanda? Bisogna trovarsi dentro una situazione simile per capirla, ed e’ molto meglio non capirla a questo punto.
Un genitore che ha a che fare con dei bambini prende le decisioni al posto loro… ma fino a che punto puo’ spingersi? Forse e' questo il vero tema come suggerisce il titolo
Come dicevo prima, meglio non scoprirle queste cose.
Per altro Laura mi dice che c’e’ anche un libro ma forse il film e’ meglio.
Tratto da una storia vera.