Ha fatto anche i ristoranti!
E non sono male, ne ha aperto uno al bicocca village e ci siamo andati.
Si mangia benino e si spende poco
domenica 8 novembre 2009
Giu' al nord
Finalmente un film francese carino!!!!!!!!!!!!
si vede che i Galli vedono il nord della francia come noi il meridione. Divertente film sui pregiudizi con un capo reparto della posta disperato per essere stato trasferito vicino a Cale', ma poi ci si trova meglio che a casa sua
si vede che i Galli vedono il nord della francia come noi il meridione. Divertente film sui pregiudizi con un capo reparto della posta disperato per essere stato trasferito vicino a Cale', ma poi ci si trova meglio che a casa sua
Cinesi
I cinesi hanno invaso il viale monza, diciamo che tra precotto e sesto rondo avranno preso almeno una dozzina di bar, pizzerie e locali vari, Poi centri massaggi, parucchieri.
Sono contento, voglio dire, sono grandi lavoratori , tranquilli e puliti, vicino a loro trovi sempre i bar aperti ed i negozi al lavoro, anche la sera, la domenica.
Sabato mi sono tagliato i capelli in un loro shop.
8 euro, ma soprattutto 0 code. C;era gente ma loro erano 4 o 5 in venti minuti avevo finito.
Meglio di cosi.............
Sono contento, voglio dire, sono grandi lavoratori , tranquilli e puliti, vicino a loro trovi sempre i bar aperti ed i negozi al lavoro, anche la sera, la domenica.
Sabato mi sono tagliato i capelli in un loro shop.
8 euro, ma soprattutto 0 code. C;era gente ma loro erano 4 o 5 in venti minuti avevo finito.
Meglio di cosi.............
mercoledì 4 novembre 2009
Gli ultimi giorni dell'impero Americano
Gli ultimi giorni dell’impero Americano e’ un libro chef a della poverta’ dei contenuti il cavallo di battaglia.
Non fa che citare 2 o 3 fatti di cronaca e dati economici discutibili e frammentari per ribadire ad ogni pagina l’ovvio.
Si magari il pubblico degli antiamericani a tutti i costi riesce pure ad apprezzarlo, io non ho nulla contro la tesi di fondo, ma trovo inconsistente tutto il contenuto.
Unico pensiero strategico che si salva e’ quello espresso in un barlume di lucidita’. Quando l’autore dice che sarebbe buona politica per contrastare la Cina non tanto avere delle basi Americane in Corea quanto puntare su una corea unita, ricca e forte.
Pio desiderio al dila del futuribile immediato, e vorrei ricordare che con questa logica e’ stata costruita l’ex yugoslavia, per contrastare l’espansione italiana e tedesca nei balcani, ed i risultati di medio termine sono sotto gli occhi di tutti.
Non fa che citare 2 o 3 fatti di cronaca e dati economici discutibili e frammentari per ribadire ad ogni pagina l’ovvio.
Si magari il pubblico degli antiamericani a tutti i costi riesce pure ad apprezzarlo, io non ho nulla contro la tesi di fondo, ma trovo inconsistente tutto il contenuto.
Unico pensiero strategico che si salva e’ quello espresso in un barlume di lucidita’. Quando l’autore dice che sarebbe buona politica per contrastare la Cina non tanto avere delle basi Americane in Corea quanto puntare su una corea unita, ricca e forte.
Pio desiderio al dila del futuribile immediato, e vorrei ricordare che con questa logica e’ stata costruita l’ex yugoslavia, per contrastare l’espansione italiana e tedesca nei balcani, ed i risultati di medio termine sono sotto gli occhi di tutti.
martedì 3 novembre 2009
riflessione di fine giornata
La conference in inglese con I cinesi mi ha ucciso
Certo sarebbe stato peggio farne una in cinese con degli inglesi pero’ , quindi poteva andare anche peggio
Certo sarebbe stato peggio farne una in cinese con degli inglesi pero’ , quindi poteva andare anche peggio
mercoledì 28 ottobre 2009
Piccolo porcello
Il piccolo porcello sta crescendo di peso, segno che nonostante tutto mangia piu' di quello che caga.
Oggi e' il suo primo mese di vita ed ha recuperato tutto il peso che non aveva da prematuro, e' bello ciccione e sveglio
E' l'amore di mamma e papa'
Oggi e' il suo primo mese di vita ed ha recuperato tutto il peso che non aveva da prematuro, e' bello ciccione e sveglio
E' l'amore di mamma e papa'
domenica 25 ottobre 2009
martedì 20 ottobre 2009
Alba di guerra. l'ascensione
Altro libro di fantascienza fantasy di wr 40k
Non e' bello, ma fa un disegno stupendo di una civilta' ed una psicologia aliene, quella degli immortali Eldar.
Per il resto il solito pasticcio di profezie, antichi pericoli, scontri confusi e disordinati .
Mediocre
Non e' bello, ma fa un disegno stupendo di una civilta' ed una psicologia aliene, quella degli immortali Eldar.
Per il resto il solito pasticcio di profezie, antichi pericoli, scontri confusi e disordinati .
Mediocre
lunedì 19 ottobre 2009
Troppo avanti i russi....
Uccidono 59enne e lo sezionano
«Volevamo vedere gli organi interni»
09:27 CRONACHEOrribile delitto a Alexandrovsk: due ragazzini di 12 e 13 anni ammazzano un pensionato e gli aprono la cassa toracica.
«Volevamo vedere gli organi interni»
09:27 CRONACHEOrribile delitto a Alexandrovsk: due ragazzini di 12 e 13 anni ammazzano un pensionato e gli aprono la cassa toracica.
venerdì 16 ottobre 2009
Piscione e Cagone
Il nostro piccolo mostro ha preso la bella abitudine di fare la fontanella mentre lo cambiamo ... ma fa di peggio.
Un giorno lo stavamo cambiando ed ha fatto una sparata di cacca a spruzzo tipo esorcista.
Lo puliamo e lui fa una bella pisciata.
Lo ripuliamo e ricaga e lo puliamo ancora ed a questo punto ci fa una bella pipi' a fontanella.
E' un farabutto, sembra aspetti il momento propizio per bombardarci
Un giorno lo stavamo cambiando ed ha fatto una sparata di cacca a spruzzo tipo esorcista.
Lo puliamo e lui fa una bella pisciata.
Lo ripuliamo e ricaga e lo puliamo ancora ed a questo punto ci fa una bella pipi' a fontanella.
E' un farabutto, sembra aspetti il momento propizio per bombardarci
giovedì 15 ottobre 2009
che ridere
1. Il pannolino può essere cambiato per tre ragioni:
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua
drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza
della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino,
lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: "E qui cosa
abbiamo fatto, eh?, sento un certo odorino... cosa ha fatto
l'angioletto?". Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si
riconosce il padre di sinistra dal padre di destra. Il padre di destra
dice: "Che schifo" e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il
bambino e lo va a cambiare.
2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è
un mobile che quando lo vedi a casa tua capisci che un sacco di cose sono
finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è studiato bene:
ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star
fermo un bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul
bordo del lavandino. È fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio
non è in grado quasi di girarsi sul fianco: ma è perfettamente in grado,
appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto
dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che
passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.
3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello
che Gadda chiamava "l'estruso". È il momento della verità. Si staccano due
pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è
impressionante. È singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto
sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall'intestino di
Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è niente da fare. O meglio:
si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto
che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se
non guardate, potrebbe anche sembrare che vostro figlio si è seduto su una
confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate è più difficile. Ma
senza guardare... Io con questo sistema sono riuscito a ottenere ottimi
risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su
come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine
profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le
salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il
blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero di salviettine
inferiore a cinque. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di
stare appeso come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà
comunque a spargere un bel po' di cacca in giro. Tamponate ovunque con le
salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il
sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino, e
chiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra, un
pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba
chimica.
5. NON andate a buttare la bomba chimica! La trota scivolerebbe per terra.
Quindi posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il
curioso profumo di yogurt che si spande nell'aria. Senza mollare la presa
con la mano sinistra usate la destra per detergere a fondo e poi passate
all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno
immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini e
da lì spariranno nell'underground dei vostri vestiti: la sera ne troverete
tracce nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di
Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e
del gesso liquido. Ne riempite il sedere del pollo, e naturalmente ve ne
distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni ecc. A quel punto
avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.
6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un
istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta
giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma
l'accaduto.
7. Prendere un pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito
c'è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire
il pannolino tra le gambe del bimbo e chiudere. Il sistema è stato
studiato bene: due specie di pezzi di scotch, basta una piccola pressione
e il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto,
così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può
arrivare anche a una ventina di tentativi. È in quel momento che il
bambino inizia a intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta
una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi
si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.
8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare
a rivestire il bambino. È questo il momento dei poussoir. Quando Dio
cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e
dovrete chiudere le tutine dei vostri figli coi poussoir. Per chiudere un
poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo
della madonna. Il numero di poussoir presenti in una tutina è sorprendente
e, perfidamente, dispari.
9. Se, nonostante tutto, riuscite a rivestire il bambino, avete
praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il
culetto si arrosserà. Pensate ai bambini in Africa, e concludete: si
arrosserà, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate
alla mamma. Lei chiederà: "L'hai messo il borotalco?". Voi direte: "Sì".
Con convinzione.
10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino
brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre
post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se
stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere suppergiù la nobiltà
d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto sparisce, subentra
un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di
destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore "Decapottabili" in
Gente Motori. Altri telefonano a una vecchia ex fidanzata e quando lei
risponde tirano giù. Pochi dicono che devono andare a comperare le
sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la
sicurezza del focolare, il tepore di sentimenti sicuri, e un singolare,
acutissimo profumo di yogurt.
a) perché lo dice la mamma;
b) perché lo dice la suocera;
c) perché il bimbo ha cagato.
Naturalmente il gesto perde, nei primi due casi, gran parte della sua
drammaticità. Il vero, autentico, cambio di pannolino prevede la presenza
della merda. Di solito accade così. La mamma prende in braccio il bambino,
lo annusa un po' e dice, con voce gaia e piuttosto cretina: "E qui cosa
abbiamo fatto, eh?, sento un certo odorino... cosa ha fatto
l'angioletto?". Poi la mamma va di là e vomita. A questo punto si
riconosce il padre di sinistra dal padre di destra. Il padre di destra
dice: "Che schifo" e chiama la tata. Il padre di sinistra prende il
bambino e lo va a cambiare.
2. Il pannolino si cambia, rigorosamente, sul fasciatoio. Il fasciatoio è
un mobile che quando lo vedi a casa tua capisci che un sacco di cose sono
finite per sempre, tra le quali la giovinezza. Comunque è studiato bene:
ha dei cassettini vari e un piano su cui appoggiare il bambino. Far star
fermo un bambino su quel piano è come far stare una trota in bilico sul
bordo del lavandino. È fondamentale non distrarsi mai. Il neonato medio
non è in grado quasi di girarsi sul fianco: ma è perfettamente in grado,
appena ti volti, di buttarsi giù dal fasciatoio facendoti il gesto
dell'ombrello: pare che si allenino nella placenta, in quei nove mesi che
passano sott'acqua. Dunque: tenere ben ferma la trota e sperare in bene.
3. Una volta spogliato il bambino, appare il pannolino contenente quello
che Gadda chiamava "l'estruso". È il momento della verità. Si staccano due
pezzi di scotch ai lati e il pannolino si apre. La zaffata è
impressionante. È singolare cosa riesca a produrre un intestino tutto
sommato vergine: cose del genere te le aspetteresti dall'intestino di
Bukowski, non di tuo figlio. Ma tant'è: non c'è niente da fare. O meglio:
si inventano tecniche di sopravvivenza. Io, ad esempio, mi son convinto
che tutto sommato la merda dei bambini profuma di yogurt. Fateci caso: se
non guardate, potrebbe anche sembrare che vostro figlio si è seduto su una
confezione famiglia di Yomo doppia panna. Se guardate è più difficile. Ma
senza guardare... Io con questo sistema sono riuscito a ottenere ottimi
risultati: adesso quando apro uno yogurt sento odor di merda.
4. Impugnare con la mano sinistra le caviglie del bambino e tirarlo su
come una gallina. Con la destra aprire la confezione di salviettine
profumate e prenderne una. Neanche il mago Silvan ci riuscirebbe: le
salviettine vengono via solo a gruppi di ottanta. Scuotete allora il
blocchetto fino a rimanere con tra le dita un numero di salviettine
inferiore a cinque. A quel punto, di solito, la gallina-trota, stufa di
stare appeso come un idiota, dà uno strattone: se non vi cade, riuscirà
comunque a spargere un bel po' di cacca in giro. Tamponate ovunque con le
salviettine profumate. Ritirate su il pollo e con gesto rapinoso pulite il
sedere del bambino. Posate le salviettine usate nel pannolino, e
chiudetelo. A quel punto la vostra situazione è: nella mano sinistra, un
pollo-trota coi lineamenti di vostro figlio. Nella mano destra, una bomba
chimica.
5. NON andate a buttare la bomba chimica! La trota scivolerebbe per terra.
Quindi posatela nei paraggi (la bomba, non la trota) registrando il
curioso profumo di yogurt che si spande nell'aria. Senza mollare la presa
con la mano sinistra usate la destra per detergere a fondo e poi passate
all'olio. Ve ne versate alcune gocce sulla mano. Esse scivoleranno
immediatamente giù verso il polso, valicheranno il confine dei polsini e
da lì spariranno nell'underground dei vostri vestiti: la sera ne troverete
tracce nei calzini. Completamente lubrificati, passate alla Pasta di
Fissan, un singolare prodotto nato da un amplesso tra la maionese Calvè e
del gesso liquido. Ne riempite il sedere del pollo, e naturalmente ve ne
distribuite variamente in giro per giacche, pantaloni ecc. A quel punto
avete praticamente finito. A quel punto il bambino fa pipì.
6. Il bambino non fa pipì a caso. La fa sul vostro maglione. Voi fate un
istintivo salto indietro. Errore. La trota, finalmente libera, si butta
giù dal fasciatoio. Ritirate su la trota e non raccontate mai alla mamma
l'accaduto.
7. Prendere un pannolino nuovo. Capire qual è il lato davanti (di solito
c'è una greca colorata che aiuta, facendovi sentire imbecilli). Inserire
il pannolino tra le gambe del bimbo e chiudere. Il sistema è stato
studiato bene: due specie di pezzi di scotch, basta una piccola pressione
e il pannolino si chiude. Sì, ma quanto si chiude? Così è troppo stretto,
così è troppo largo, così è troppo stretto, così è troppo largo. Si può
arrivare anche a una ventina di tentativi. È in quel momento che il
bambino inizia a intuire di avere un padre scemo: giustamente manifesta
una certa delusione, cioè inizia a gridare come un martire. Da qui in poi
si fa tutto in apnea e in un bagno di sudore.
8. Nonostante i decibel espressi dal bambino, mantenere la calma e provare
a rivestire il bambino. È questo il momento dei poussoir. Quando Dio
cacciò gli uomini dal paradiso terrestre disse: partorirete con dolore e
dovrete chiudere le tutine dei vostri figli coi poussoir. Per chiudere un
poussoir bisogna avere: grandissimo sangue freddo, mira eccezionale, culo
della madonna. Il numero di poussoir presenti in una tutina è sorprendente
e, perfidamente, dispari.
9. Se, nonostante tutto, riuscite a rivestire il bambino, avete
praticamente finito. Vi ricordate che avete dimenticato il borotalco: il
culetto si arrosserà. Pensate ai bambini in Africa, e concludete: si
arrosserà, e che sarà mai. Quindi prendete il bambino e lo riconsegnate
alla mamma. Lei chiederà: "L'hai messo il borotalco?". Voi direte: "Sì".
Con convinzione.
10. Ripercussioni fisiche e psichiche. Fisicamente, cambiare un pannolino
brucia le stesse calorie di una partita di tennis. Psichicamente il padre
post-pannolino tende a sentirsi spaventosamente buono e in pace con se
stesso. Per almeno tre ore è convinto di avere suppergiù la nobiltà
d'animo di Madre Teresa di Calcutta. Quando l'effetto sparisce, subentra
un irresistibile desiderio di essere single, giovane, cretino e un po' di
destra. Alcuni si spingono fino a consultare il settore "Decapottabili" in
Gente Motori. Altri telefonano a una vecchia ex fidanzata e quando lei
risponde tirano giù. Pochi dicono che devono andare a comperare le
sigarette, escono e poi, tragicamente, ritornano. In casa li avvolge la
sicurezza del focolare, il tepore di sentimenti sicuri, e un singolare,
acutissimo profumo di yogurt.
mercoledì 14 ottobre 2009
Collaborazione con un club di Modena, stanno pubblicando un po di mie cose che gia' conoscete
http://www.multiverso.it/aesposito.htm
lunedì 12 ottobre 2009
Questa mattina
Sta notte il piccino ha fatto i capricci, e Laura poverina non ha dormito quasi nulla.
Verso mattina, per le sette, mi sono preso il pirlino e ci siamo addormentati sul divano, lui sdraiato sul mio braccio.
E' un pulcino nannoso la mattina, gli piace ronfare tra le braccia di mamma o papa'
Verso mattina, per le sette, mi sono preso il pirlino e ci siamo addormentati sul divano, lui sdraiato sul mio braccio.
E' un pulcino nannoso la mattina, gli piace ronfare tra le braccia di mamma o papa'
Due Filmsssss
Tra una pulita al culetto, un rutto ed un cambio vestitino ho intravisto due film che sono dei capolavori.
Il Gladiatore, che tanto e' impresentabile sotto il profilo stroico e geografico tanto e' bello nelle scene di combattimento che sono geniali... ed io Robot, un capolavoro della fantascienza d'azione vaghissimamente ispirato da Asimov.
Veramente due bei film che si rivedono volentieri
Il Gladiatore, che tanto e' impresentabile sotto il profilo stroico e geografico tanto e' bello nelle scene di combattimento che sono geniali... ed io Robot, un capolavoro della fantascienza d'azione vaghissimamente ispirato da Asimov.
Veramente due bei film che si rivedono volentieri
domenica 11 ottobre 2009
Premio nobel per le chiacchiere
Premio nobel per le chiacchiere, non so come definire altrimenti questo nobel ad Obama che non ha fatto assolutamente nulla ma continua a godere di questa isterica ed immotivata approvazione.
Pensavo fosse demenziale il nobel a Dario Fo ma questo e' pure peggio
Pensavo fosse demenziale il nobel a Dario Fo ma questo e' pure peggio
venerdì 9 ottobre 2009
Sunto della guerra del Peolponneso 431-404 (date prese quasi unanimemente a rif per la lunghezza della guerra che ine realta' fu una serie di scontri)
La Guerra del Peloponneso
Nel 431 Atene e Sparta ruppero quel trattato di pace stipulato nel 446.
La causa principale del conflitto fu l’ eccezionale espansione di Atene , che mise in pericolo il ruolo di Sparta città egemone per tradizione. Ma l’ occasione si ebbe quando Atene mandò aiuti a Corcira che era in guerra con Corinto , e assediò una colonia corinzia . Così Corinto propose di riunire in assemblea le città alleate , e Sparta decise di attaccare Atene.
La guerra durò trenta anni e si divise in due fasi principali.
I primi anni di guerra non furono caratterizzate da grandi battaglie.
Pericle era a conoscenza dell’ inferiorità ateniese sulla terraferma , e così prima dell’ invasione spartana evacuò la popolazione .
La guerra subì una forte svolta a causa della peste che portò anche alla morte di Pericle. Questo fu il primo passo verso la sconfitta , perché nessuno stratega sarebbe più stato capace di guidare gli ateniesi come aveva fatto Pericle.
Dopo la morte di Pericle , Cleone abbandono la strategia di difese portando però all’ estensione della guerra.
Nel 421 le due città stipularono un nuovo accordo , la pace di Nicia , che sarebbe dovuta durare cinquanta anni.
Neanche la pace di Nicia fu mantenuta. Nel 420 Atene si alleò con Argo , Mantinea e Elide per mettere fine all’ egemonia spartana, ma Sparta ristabilì la propria egemonia durante la battaglia di Mantinea , provocando loro una forte sconfitta.
Questi anni furono caratterizzati da un profondo odio di Atene nei confronti di Sparta , e Atene sotto il potere di Alcibiade rafforzò ancora di più il desiderio di sconfiggere la città egemone.
Nel 416 la città siciliana di Segesta chiese aiuto agli alleati ateniesi. Atene decise di aiutare Segesta, sperando di poter mettere mani sulle colonie occidentali e di poter accumulare uomini e mezzi per combattere contro Sparta.
Alcibiade fu richiamato in patria per un sacrilegio da lui compiuto, ma egli , invece di tornare in patria dove sarebbe stato giustiziato , chiese asilo a Sparta. Sparta trasse enormi benefici dai consigli di Alcibiade , e così riuscirono a perdere la flotta ateniese , giustiziare gli strateghi e annientare l’ esercito; successivamente si alleò con la Persia in cambio di mezzi e finanziamenti.
La battaglia decisiva si ebbe a Egospotami , dove l’ intera flotta ateniese fu distrutta; nel 404 Atene, ormai assediata, dovette cedere alle condizioni di pace di Sparta.
Dopo la Guerra, Sparta approfittò della sua potenza, tant’e’ vero che Lisandro re di Sparta , impose a Atene il governo dei trenta tiranni, che seminarono terrore e morte all’ interno della polis.
Alcuni tiranni volevano introdurre ad Atene lo stesso modello oligarchico di Sparta , altri sostenevano una politica più moderata. Così Atene si divise in due e Sparta cercò di conciliare le due parti.
Ben presto i democratici presero di nuovo il potere su Atene. Era difficile cercare di restaurare la democrazia: l’ odio nei confronti dei Trenta era troppo forte e bisognava ristabilire la concordia tra i cittadini.
Nel 431 Atene e Sparta ruppero quel trattato di pace stipulato nel 446.
La causa principale del conflitto fu l’ eccezionale espansione di Atene , che mise in pericolo il ruolo di Sparta città egemone per tradizione. Ma l’ occasione si ebbe quando Atene mandò aiuti a Corcira che era in guerra con Corinto , e assediò una colonia corinzia . Così Corinto propose di riunire in assemblea le città alleate , e Sparta decise di attaccare Atene.
La guerra durò trenta anni e si divise in due fasi principali.
I primi anni di guerra non furono caratterizzate da grandi battaglie.
Pericle era a conoscenza dell’ inferiorità ateniese sulla terraferma , e così prima dell’ invasione spartana evacuò la popolazione .
La guerra subì una forte svolta a causa della peste che portò anche alla morte di Pericle. Questo fu il primo passo verso la sconfitta , perché nessuno stratega sarebbe più stato capace di guidare gli ateniesi come aveva fatto Pericle.
Dopo la morte di Pericle , Cleone abbandono la strategia di difese portando però all’ estensione della guerra.
Nel 421 le due città stipularono un nuovo accordo , la pace di Nicia , che sarebbe dovuta durare cinquanta anni.
Neanche la pace di Nicia fu mantenuta. Nel 420 Atene si alleò con Argo , Mantinea e Elide per mettere fine all’ egemonia spartana, ma Sparta ristabilì la propria egemonia durante la battaglia di Mantinea , provocando loro una forte sconfitta.
Questi anni furono caratterizzati da un profondo odio di Atene nei confronti di Sparta , e Atene sotto il potere di Alcibiade rafforzò ancora di più il desiderio di sconfiggere la città egemone.
Nel 416 la città siciliana di Segesta chiese aiuto agli alleati ateniesi. Atene decise di aiutare Segesta, sperando di poter mettere mani sulle colonie occidentali e di poter accumulare uomini e mezzi per combattere contro Sparta.
Alcibiade fu richiamato in patria per un sacrilegio da lui compiuto, ma egli , invece di tornare in patria dove sarebbe stato giustiziato , chiese asilo a Sparta. Sparta trasse enormi benefici dai consigli di Alcibiade , e così riuscirono a perdere la flotta ateniese , giustiziare gli strateghi e annientare l’ esercito; successivamente si alleò con la Persia in cambio di mezzi e finanziamenti.
La battaglia decisiva si ebbe a Egospotami , dove l’ intera flotta ateniese fu distrutta; nel 404 Atene, ormai assediata, dovette cedere alle condizioni di pace di Sparta.
Dopo la Guerra, Sparta approfittò della sua potenza, tant’e’ vero che Lisandro re di Sparta , impose a Atene il governo dei trenta tiranni, che seminarono terrore e morte all’ interno della polis.
Alcuni tiranni volevano introdurre ad Atene lo stesso modello oligarchico di Sparta , altri sostenevano una politica più moderata. Così Atene si divise in due e Sparta cercò di conciliare le due parti.
Ben presto i democratici presero di nuovo il potere su Atene. Era difficile cercare di restaurare la democrazia: l’ odio nei confronti dei Trenta era troppo forte e bisognava ristabilire la concordia tra i cittadini.
Finalmente finisce la settimana
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