giovedì 12 marzo 2009

Povero mongolo morto bruciato a causa dei comunisti

Di antichi fasti la piazza vestita

grigia guardava la nuova sua vita,

come ogni giorno la notte arrivava,

frasi consuete sui muri di Praga,

ma poi la piazza fermò la sua vita

e breve ebbe un grido la folla smarrita

quando la fiamma violenta ed atroce

spezzò gridando ogni suono di voce...



Son come falchi quei carri appostati,

corron parole sui visi arrossati,

corre il dolore bruciando ogni strada

e lancia grida ogni muro di Praga.

Quando la piazza fermò la sua vita,

sudava sangue la folla ferita,

quando la fiamma col suo fumo nero

lasciò la terra e si alzò verso il cielo,

quando ciascuno ebbe tinta la mano,

quando quel fumo si sparse lontano,

Jan Hus di nuovo sul rogo bruciava

all'orizzonte del cielo di Praga...



Dimmi chi sono quegli uomini lenti

coi pugni stretti e con l'odio fra i denti,

dimmi chi sono quegli uomini stanchi

di chinar la testa e di tirare avanti,

dimmi chi era che il corpo portava,

la città intera che lo accompagnava,

la città intera che muta lanciava

una speranza nel cielo di Praga,