Lo dico una volta sola ancora e basta... NO NON L'HO UCCISO IO
Per quel giorno ho anche un alibi
martedì 30 giugno 2009
Magnum
Up Come Bigger Magnums
In the 1950s, along came the .44 Magnum. In its earliest versions, the .44 Magnum factory round had a 240-grain bullet with a published velocity of 1400 fps and a muzzle energy of more than 1200 ft-lbs. As with the .357 Magnum, today's ammunition companies have standardized on loads for the .44 Magnum that keep velocities pretty close to the 1250 fps mark and muzzle energies in the range of 800 ft-lbs. And I'm not real sure what the companies had against engine blocks, but that old claim was trundled out again.
Magnum handgun cartridges have been evolving since the 1930s, with the most recent being the .500 and .460 S&W Magnums. Developments in how to manage their power has allowed the magnums to get bigger and bigger. (Left to Right) .357 Magnum, .41 Magnum, .44 Magnum, .454 Casull, .480 Ruger, .460 S&W Magnum, .500 S&W Magnum
With the introduction of the .41 Magnum in the mid-1960s, the trio of .357, .41, and .44 Magnum handgun cartridges was, at least for a while, complete. Each, in its own right, proved to be a useful handgun cartridge with plenty of power and accuracy to get the job done, whatever that job might be.
What interested me, when considering the .44 Magnum cartridge, were all those various published claims about its amazing power. One handgun writer swore that the checkered grips of the S&W Model 29 would mark the shooter's hand under the gun's severe recoil. Verily, it would often bring blood to the poor shooter's mitt. There were tales of finding like-new, used .44 Magnums for sale, along with a box of ammo with only six rounds missing, no doubt sold by some sissy. Clearly, claimed these scribes, this was the most powerful handgun that any normal human could be expected to manage.
Fortunately, there were a number of handgunners who just didn't buy into this theory. Dick Casull, for one, experimented with the .45 Colt cartridge, even to the extent of using five-shot cylinders and duplex powder charges. His experiments resulted in the development of the magnificent .454 Casull cartridge.
The .454 Casull sends a 300-grain bullet downrange with a muzzle velocity of a bit over 1600 fps; muzzle energy is approximately 1800 ft-lbs. And by the way, no .454 factory load uses a duplex powder charge--and I definitely don't recommend anyone trying it in a handload!
Another of the big-bore aficionados is my friend John Linebaugh. John's handgun experimentations led to the .475 Linebaugh cartridge. Like the .454 Casull, the .475 Linebaugh has been picked up by ammunition manufacturers. In its factory configuration, the .475 Linebaugh pushes a 400-grain bullet out of the muzzle at 1300 fps with over 1500 ft-lbs of muzzle energy.
Anika wc
Parlando ieri sera con il mio caro amico Filippo e' emersa la prodezza del buon Donato che ci ha liberato dalla terribile Anika wc. Un bel donnino di un quintale, un quintale e mezzo che aveva il pregio di essere pallosa, odiosa ed appicicosa.
Non sapevamo come liberarcene ma un giorno il prode Donato ci riusci', con una certa signorilita', durante una cena.
Lui - Oh Anika quanto pesi?
Lei- Stronzo
Lui - E dai, quanto pesi?
Lei Zitta
Lui - 100kg?
Lei muta
Lui - Ho capito, 100kg dopo che hai cagato.
A questo punto eli si alza e scompare.... ma scompare proprio per sempre, mai piu' vista, e Donato diventa il nostro eroe.
Magari i modi discutibili, ma a caval Donato non si guarda in bocca.... anzi a Caval Conato in questo caso
Non sapevamo come liberarcene ma un giorno il prode Donato ci riusci', con una certa signorilita', durante una cena.
Lui - Oh Anika quanto pesi?
Lei- Stronzo
Lui - E dai, quanto pesi?
Lei Zitta
Lui - 100kg?
Lei muta
Lui - Ho capito, 100kg dopo che hai cagato.
A questo punto eli si alza e scompare.... ma scompare proprio per sempre, mai piu' vista, e Donato diventa il nostro eroe.
Magari i modi discutibili, ma a caval Donato non si guarda in bocca.... anzi a Caval Conato in questo caso
lunedì 29 giugno 2009
Orlando, devi girare per i navigli con la lupara in mano... puoi dire che fai la ronda padana se vuoi
Milano, cinghiale
finisce nel Naviglio
Recuperato nel canale, in piena città. L'animale è morto subito dopo il soccorso Le foto
finisce nel Naviglio
Recuperato nel canale, in piena città. L'animale è morto subito dopo il soccorso Le foto
mercoledì 24 giugno 2009
Mega grigliata
Mi sono fatto con il mio amico Luca, l'altro giorno, una mega grigliata.
Visto che tutti e due amiamo abbondare alla fine ci siamo trovati con tanta di quella roba che abbiamo mangiato due giorni, tra polli, spiedini, salsicce e pezzi di vitello.
E' dai tempi degli uomini di Neanderthal quando Grunt mise sul fuoco Gnaut dopo averlo ucciso a bastonate, che degli umanoidi non mangiavano tanta carne grigliata
Visto che tutti e due amiamo abbondare alla fine ci siamo trovati con tanta di quella roba che abbiamo mangiato due giorni, tra polli, spiedini, salsicce e pezzi di vitello.
E' dai tempi degli uomini di Neanderthal quando Grunt mise sul fuoco Gnaut dopo averlo ucciso a bastonate, che degli umanoidi non mangiavano tanta carne grigliata
Mal di schiena
Sara' che sono vecchio, sara' che l'aria condizionata fa male come dicono da roma in giu'...... comunque mi trovo con un mal di schiena da cinema.
Mi pare di avere un coltello piantato sotto il rene destro.
Oltrettutto non so se mi fa peggio camminare, andare in macchina o prendere il bus.
Sarei troppo contento senza sto dolore, probabilmente e' il karma che si compensa..... Karma, potevi anche farti i cazzi tuoi per una volta pero'
Mi pare di avere un coltello piantato sotto il rene destro.
Oltrettutto non so se mi fa peggio camminare, andare in macchina o prendere il bus.
Sarei troppo contento senza sto dolore, probabilmente e' il karma che si compensa..... Karma, potevi anche farti i cazzi tuoi per una volta pero'
lunedì 22 giugno 2009
Dawn of war
Alba di guerra..... solo per gli amanti di warhammer 40k
Complicato girotondo tra marine buoni e cattivi, alieni e demoni che scrive un capitolo comprensibile solo agli iniziati del genere
Complicato girotondo tra marine buoni e cattivi, alieni e demoni che scrive un capitolo comprensibile solo agli iniziati del genere
giovedì 18 giugno 2009
Terminatore the Salavation
Ho letto il libro..... una cosa bella della metro e' che riprendi a leggere tanto.... e non mi ha entusiasmato.
Un capitolo scialbo di una saga che e' stata un punto di rottura... spero ma non credo, il film sia meglio.
A forza di pasticciare con il futuro lo hanno cambiato ma non tanto.
Connor e' il leader della resistenza? ni, vi e' un comando militare multinazionale ma lui e' un pezzo grosso.
Il giorno del giudizio e' stato portato un poco piu' in la ed e' stato meno devastante.
Skynet ha pensato ad un trappolone per schiacciare le forze umane, Connoro piu' per culo che per abilita' lo sventa aiutato da un cyborg che e' piu' uompo che macchina.
Non so..... non mi e' piaciuto, il giorno del giudizio me lo aspettav o diverso
Un capitolo scialbo di una saga che e' stata un punto di rottura... spero ma non credo, il film sia meglio.
A forza di pasticciare con il futuro lo hanno cambiato ma non tanto.
Connor e' il leader della resistenza? ni, vi e' un comando militare multinazionale ma lui e' un pezzo grosso.
Il giorno del giudizio e' stato portato un poco piu' in la ed e' stato meno devastante.
Skynet ha pensato ad un trappolone per schiacciare le forze umane, Connoro piu' per culo che per abilita' lo sventa aiutato da un cyborg che e' piu' uompo che macchina.
Non so..... non mi e' piaciuto, il giorno del giudizio me lo aspettav o diverso
Che bel progetto
Quattro chiuse sul Po. Per navigarlo
Il progetto dell’Agenzia per il fiume costerà 1.344 milioni Impianti idroelettrici ripagheranno i lavori in sei anni
«Il nostro grande fiume tornerà navigabile. La nostra civiltà è nata sulle rive di quell’acqua e noi non ce ne dimentichiamo». Umberto Bossi lo ripete spesso, nei comizi come nelle lunghe chiacchierate notturne. Il progetto di cui parla è una sorta di macchina del tempo: vuole riportare le condizioni del maggior fiume italiano al 1954.
Per il Carroccio, che al progetto ha dato una spinta decisiva attraverso il viceministro Roberto Castelli e l’assessore lombardo Davide Boni, c’è l’ovvio significato simbolico del recuperare la culla della Padania. Ma in realtà, si tratta di un’opera gigantesca che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe dispiegare i suoi benefici effetti sul paesaggio, sulla qualità delle acque e dell’ambiente e sull’agricoltura. Spiega Castelli: «Il progetto si basa su due pilastri principali. Da una parte, la messa a regime delle acque del Po attraverso quattro sbarramenti dotati di conche di risalita per le navi. Dall’altra, il collegamento di Milano con il fiume attraverso l’adeguamento del canale della Muzza».
In realtà, quello che di solito viene presentato come il futuro porto di Milano dovrebbe sorgere a Truccazzano, una ventina di chilometri a est del capoluogo lombardo. Il primo obiettivo, spiega Castelli, «è quello di rendere navigabile il Po tutto l’anno, visto che oggi per alcuni mesi la cosa è, come minimo, avventurosa. Il che renderebbe, almeno per alcuni tipi di merci, il trasporto su fiume un’alternativa credibile a quello su gomma». Il progetto è infatti dimensionato per rendere possibile la navigazione delle navi di classe quinta: bestioni lunghi fino a 105 metri, larghi fino a 11,5, dal pescaggio di 2,5.
Oggi, continua l’ingegnere-ministro, «il drammatico prelievo delle cave di materiali da costruzione ha abbassato il livello del fiume anche di 5 metri rispetto a mezzo secolo fa». Con effetti devastanti anche sull’ambiente: «Per esempio, molto spesso i pesci depositano le uova su banchi di sabbia sommersi. Senonché, nei periodi di magra, le uova si ritrovano all’asciutto e dunque muoiono». I quattro sbarramenti (ma se ne ipotizza anche un quinto in provincia di Rovigo) dovrebbero sorgere tra Motta Baluffi (Cremona) e Roccabianca (Parma), tra Viadana (Mantova) e Brescello (Parma), tra Borgoforte e Motteggiana (Mantova), tra Sustinente e Quingentole (Mantova), poco più a valle della confluenza del Mincio nel Po.
Negli sbarramenti (o «traverse»), di altezza variabile tra gli 1,8 e i 5 metri, c’è anche la chiave del finanziamento dell’opera: la caduta dell’acqua alimenterà quattro impianti idroelettrici (in totale, 930 Gwh all’anno, il 2% dell’energia rinnovabile italiana) in grado di ripagare entro il 2024 il miliardo e 344 milioni necessari alla regimentazione. La formula di realizzazione è il project financing che, secondo lo studio di fattibilità realizzato dall’agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ne consentirebbe il finanziamento senza alcuna contribuzione pubblica. In ogni caso, «abbiamo già sollecitato il commissario ai Trasporti Antonio Tajani per capire se esiste la possibilità di un finanziamento Ue, soprattutto per il collegamento di Truccazzano. Secondo Castelli, l’iter autorizzativo sarà completato entro il 2012 e i lavori dovrebbero terminare nel 2018.
Il progetto servirà inoltre a innalzare e stabilizzare le falde idriche, anche se ciò potrebbe rappresentare un problema in alcune zone di golena in cui il piano di campagna è particolarmente basso. Secondo Castelli, inoltre, la regolamentazione delle acque sarà utilissima «anche per l’irrigazione nei periodi di siccità». Per l’agricoltura, in primo luogo, ma anche per il raffreddamento delle centrali termoelettriche di Ostiglia e Sermide. Inoltre, la regolamentazione contrasterà la risalita dell’acqua salata nel delta. Castelli è ingegnere e parla da ingegnere. Per Davide Boni, assessore regionale all’Urbanistica, la maxi è opera «è un sogno che in me coinvolge il cuore più ancora che la testa. Io corro dietro a questo da quando ero presidente della Provincia di Mantova: se ci crediamo, saremo in grado di riportare in vita l’antica civiltà fluviale, per migliaia di anni il cuore vivo di queste regioni ».
Boni si lancia: «Il 56% del Pil italiano nasce su queste rive, ma soprattutto qui sono nate tutte le spinte al cambiamento: intorno al Po è nato il socialismo italiano, le prime leghe contadine. E poi il fascismo e anche la resistenza. E scusatemi se io ci metto anche la Lega». In realtà, sul progetto è anche possibile nutrire riserve. Per Marco Ponti, ordinario di Politica dei trasporti al Politecnico di Milano, il punto più debole del piano è proprio la sua capacità di rilanciare il Po come via d’acqua per il trasporto merci: «L’utilizzo delle vie d’acqua a questo scopo è in grave crisi anche nei Paesi, come Francia e Germania, in cui c’è un’antica tradizione e infrastrutture ammortate da tempo. Uno dei suoi maggiori nemici, è la cosiddetta "rottura di carico": il dover cioè disfare i carichi per poi ricostituirli una volta sbarcati».
Il trasporto via fiume «è adatto soltanto a pochi tipi di merci, povere e pesanti, che non hanno problemi di deperibilità e di velocità di consegna. Beni come carbone, mattoni, legname, sabbia, in cui l’economicità del trasporto è cruciale». Inoltre, sul Po «la domanda sarebbe tutta da costruire, o quasi». Marco Ponti sembra scettico anche sul sistema della finanza di progetto: «All’inizio, anche ame era sembrata una nuova leva importante. Ma a oggi, abbiamo visto che non sempre dà i risultati sperati: comprime la concorrenza e spesso si trasforma in una sorta di prestito mascherato dei privati al pubblico. Ma ai politici piace moltissimo perché consente di dire che una certa opera è a costo zero». Molto più possibilista, il professore milanese appare sugli altri aspetti dell’opera, in primo luogo quello ambientale: «In generale, gli ambientalisti non sono entusiasti delle opere di irregimentazione.
Ma in questo caso, mi pare che quanto meno si possa sospendere il giudizio in vista di un approfondimento». Insomma, il sogno potrebbe avverarsi. Mentre l’impulso alla riscoperta delle vie d’acqua sembra diffondersi: lo Yachting club di Milano sta promuovendo il recupero della Darsena, il vecchio porto di Milano, a fini diportistici. Ci crede anche Castelli: «E bastano due milioni di euro».
Il progetto dell’Agenzia per il fiume costerà 1.344 milioni Impianti idroelettrici ripagheranno i lavori in sei anni
«Il nostro grande fiume tornerà navigabile. La nostra civiltà è nata sulle rive di quell’acqua e noi non ce ne dimentichiamo». Umberto Bossi lo ripete spesso, nei comizi come nelle lunghe chiacchierate notturne. Il progetto di cui parla è una sorta di macchina del tempo: vuole riportare le condizioni del maggior fiume italiano al 1954.
Per il Carroccio, che al progetto ha dato una spinta decisiva attraverso il viceministro Roberto Castelli e l’assessore lombardo Davide Boni, c’è l’ovvio significato simbolico del recuperare la culla della Padania. Ma in realtà, si tratta di un’opera gigantesca che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe dispiegare i suoi benefici effetti sul paesaggio, sulla qualità delle acque e dell’ambiente e sull’agricoltura. Spiega Castelli: «Il progetto si basa su due pilastri principali. Da una parte, la messa a regime delle acque del Po attraverso quattro sbarramenti dotati di conche di risalita per le navi. Dall’altra, il collegamento di Milano con il fiume attraverso l’adeguamento del canale della Muzza».
In realtà, quello che di solito viene presentato come il futuro porto di Milano dovrebbe sorgere a Truccazzano, una ventina di chilometri a est del capoluogo lombardo. Il primo obiettivo, spiega Castelli, «è quello di rendere navigabile il Po tutto l’anno, visto che oggi per alcuni mesi la cosa è, come minimo, avventurosa. Il che renderebbe, almeno per alcuni tipi di merci, il trasporto su fiume un’alternativa credibile a quello su gomma». Il progetto è infatti dimensionato per rendere possibile la navigazione delle navi di classe quinta: bestioni lunghi fino a 105 metri, larghi fino a 11,5, dal pescaggio di 2,5.
Oggi, continua l’ingegnere-ministro, «il drammatico prelievo delle cave di materiali da costruzione ha abbassato il livello del fiume anche di 5 metri rispetto a mezzo secolo fa». Con effetti devastanti anche sull’ambiente: «Per esempio, molto spesso i pesci depositano le uova su banchi di sabbia sommersi. Senonché, nei periodi di magra, le uova si ritrovano all’asciutto e dunque muoiono». I quattro sbarramenti (ma se ne ipotizza anche un quinto in provincia di Rovigo) dovrebbero sorgere tra Motta Baluffi (Cremona) e Roccabianca (Parma), tra Viadana (Mantova) e Brescello (Parma), tra Borgoforte e Motteggiana (Mantova), tra Sustinente e Quingentole (Mantova), poco più a valle della confluenza del Mincio nel Po.
Negli sbarramenti (o «traverse»), di altezza variabile tra gli 1,8 e i 5 metri, c’è anche la chiave del finanziamento dell’opera: la caduta dell’acqua alimenterà quattro impianti idroelettrici (in totale, 930 Gwh all’anno, il 2% dell’energia rinnovabile italiana) in grado di ripagare entro il 2024 il miliardo e 344 milioni necessari alla regimentazione. La formula di realizzazione è il project financing che, secondo lo studio di fattibilità realizzato dall’agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), ne consentirebbe il finanziamento senza alcuna contribuzione pubblica. In ogni caso, «abbiamo già sollecitato il commissario ai Trasporti Antonio Tajani per capire se esiste la possibilità di un finanziamento Ue, soprattutto per il collegamento di Truccazzano. Secondo Castelli, l’iter autorizzativo sarà completato entro il 2012 e i lavori dovrebbero terminare nel 2018.
Il progetto servirà inoltre a innalzare e stabilizzare le falde idriche, anche se ciò potrebbe rappresentare un problema in alcune zone di golena in cui il piano di campagna è particolarmente basso. Secondo Castelli, inoltre, la regolamentazione delle acque sarà utilissima «anche per l’irrigazione nei periodi di siccità». Per l’agricoltura, in primo luogo, ma anche per il raffreddamento delle centrali termoelettriche di Ostiglia e Sermide. Inoltre, la regolamentazione contrasterà la risalita dell’acqua salata nel delta. Castelli è ingegnere e parla da ingegnere. Per Davide Boni, assessore regionale all’Urbanistica, la maxi è opera «è un sogno che in me coinvolge il cuore più ancora che la testa. Io corro dietro a questo da quando ero presidente della Provincia di Mantova: se ci crediamo, saremo in grado di riportare in vita l’antica civiltà fluviale, per migliaia di anni il cuore vivo di queste regioni ».
Boni si lancia: «Il 56% del Pil italiano nasce su queste rive, ma soprattutto qui sono nate tutte le spinte al cambiamento: intorno al Po è nato il socialismo italiano, le prime leghe contadine. E poi il fascismo e anche la resistenza. E scusatemi se io ci metto anche la Lega». In realtà, sul progetto è anche possibile nutrire riserve. Per Marco Ponti, ordinario di Politica dei trasporti al Politecnico di Milano, il punto più debole del piano è proprio la sua capacità di rilanciare il Po come via d’acqua per il trasporto merci: «L’utilizzo delle vie d’acqua a questo scopo è in grave crisi anche nei Paesi, come Francia e Germania, in cui c’è un’antica tradizione e infrastrutture ammortate da tempo. Uno dei suoi maggiori nemici, è la cosiddetta "rottura di carico": il dover cioè disfare i carichi per poi ricostituirli una volta sbarcati».
Il trasporto via fiume «è adatto soltanto a pochi tipi di merci, povere e pesanti, che non hanno problemi di deperibilità e di velocità di consegna. Beni come carbone, mattoni, legname, sabbia, in cui l’economicità del trasporto è cruciale». Inoltre, sul Po «la domanda sarebbe tutta da costruire, o quasi». Marco Ponti sembra scettico anche sul sistema della finanza di progetto: «All’inizio, anche ame era sembrata una nuova leva importante. Ma a oggi, abbiamo visto che non sempre dà i risultati sperati: comprime la concorrenza e spesso si trasforma in una sorta di prestito mascherato dei privati al pubblico. Ma ai politici piace moltissimo perché consente di dire che una certa opera è a costo zero». Molto più possibilista, il professore milanese appare sugli altri aspetti dell’opera, in primo luogo quello ambientale: «In generale, gli ambientalisti non sono entusiasti delle opere di irregimentazione.
Ma in questo caso, mi pare che quanto meno si possa sospendere il giudizio in vista di un approfondimento». Insomma, il sogno potrebbe avverarsi. Mentre l’impulso alla riscoperta delle vie d’acqua sembra diffondersi: lo Yachting club di Milano sta promuovendo il recupero della Darsena, il vecchio porto di Milano, a fini diportistici. Ci crede anche Castelli: «E bastano due milioni di euro».
Metro
Erano secoli che non prendevo piu' la metro ed ora me la ritrovo con l'aria condizionata ed il cellulare che prende su quasi tutta la linea......
Certo gli amanti del bicchiere mezzo vuoto diranno che non tutti i treni hanno l'aria condizionata e i nostalgici del paesello del cazzo diranno che al loro paese si viaggiava su un bus a nafta del 1950 ma li la vita era migliore perche' la sera potevi andare alla rotonda del paese e ruttare tutti in coro guardando le stelle....
Io che sono quello del bicchiere mezzo pieno trovo che sia un modo piacevole di attraversare la citta'
Certo gli amanti del bicchiere mezzo vuoto diranno che non tutti i treni hanno l'aria condizionata e i nostalgici del paesello del cazzo diranno che al loro paese si viaggiava su un bus a nafta del 1950 ma li la vita era migliore perche' la sera potevi andare alla rotonda del paese e ruttare tutti in coro guardando le stelle....
Io che sono quello del bicchiere mezzo pieno trovo che sia un modo piacevole di attraversare la citta'
Ha ragione la mastercard
Ha ragione la mastercard, certe cose non hanno prezzo......
non vedere piu' cialtroni piu' o meno incompetenti affannarsi e sudare pre ingraziarsi chi sta sopra di loro con fumo e chiacchiere non ha piu' prezzo.
Non dover piu' pulire i quintali di melma che producono mentre uggiolano e piagnucolano non ha prezzo.
non vedere piu' cialtroni piu' o meno incompetenti affannarsi e sudare pre ingraziarsi chi sta sopra di loro con fumo e chiacchiere non ha piu' prezzo.
Non dover piu' pulire i quintali di melma che producono mentre uggiolano e piagnucolano non ha prezzo.
venerdì 12 giugno 2009
Le spade del giorno e della notte
Altro libro della saga dei Drenai, con il compianto Gemmell che fa una carellata dei suoi Drenai preferiti in quello che purtroppo è sempre più una riproposizione di cose già viste.
Unico brivido quando un redivivo Druss difende l'ennesimo passo di montagna e carica a testa bassa ed ascia alta.
Solo per chi ama la saga e non può pedersi l'ennesimo libro sui Drenai
Unico brivido quando un redivivo Druss difende l'ennesimo passo di montagna e carica a testa bassa ed ascia alta.
Solo per chi ama la saga e non può pedersi l'ennesimo libro sui Drenai
Terminator
Ho letto il prequel dell'ultimo film....
Non un gran che ma chi non vuole sapere dopo 20 anni di terminatore come se la cava john Connor nei primi giorni dopo il giorno del giudizio?
Non un gran che ma chi non vuole sapere dopo 20 anni di terminatore come se la cava john Connor nei primi giorni dopo il giorno del giudizio?
ops è caduto
l'ho visto durante il bellissimo viaggio in australia.
Vicino ai dodici apostoli che ora saranno 14 direi...........
Bella da togliere il fiato quella zona, solo incredibilmente popolata da mosche il che un pò mi stupiva perchè è una specie di deserto e di che azzo vivono ste mosche nel deserto??
ciucciano la sabbia?
giovedì 11 giugno 2009
Finitaaaaaaaaaaaaaaa
Finitaaaaaaaaaaaaaaa si urlava a militare negli ultimi giorni... anche con un pò di dispiacere perchè quando te ne vai ti ricordi meglio le cose belle che le brutte e poi nell'ultimo mese fai un pò veramente quel cazzo che vuoi. Però sai che è una cosa che magari ti ha dato molto ma in sostanza non ti porta più a nulla.
Allora in quella fine c'è l'evoluzione che magari ti farà crescere, sicuramente cambiare perchè i viventi cambiano sempre o muoiono.
Finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
vale non solo per il militare
Allora in quella fine c'è l'evoluzione che magari ti farà crescere, sicuramente cambiare perchè i viventi cambiano sempre o muoiono.
Finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
vale non solo per il militare
Big emotion
No non sono diventato uno di quei coglioni che parla mezzo in italiano e mezzo in Inglese.
Solo ho finito oggi il corso di inglese e quindi lo metto a frutto.
Ieri siamo andati a fare la mofologica ed abbiamo visto una ventina di immagini del nostro vitellino, compreso un profilo in cui sembra tutto sua madre ed un altra in cui..... ehm..... sembre + il padre visto che mostra con orgoglio un popò di pisellone che mete a tacere le chiacchiee malefiche di chi lo voleva femmina a tutti i costi.
Che bello, ogni volta è una emozione
Solo ho finito oggi il corso di inglese e quindi lo metto a frutto.
Ieri siamo andati a fare la mofologica ed abbiamo visto una ventina di immagini del nostro vitellino, compreso un profilo in cui sembra tutto sua madre ed un altra in cui..... ehm..... sembre + il padre visto che mostra con orgoglio un popò di pisellone che mete a tacere le chiacchiee malefiche di chi lo voleva femmina a tutti i costi.
Che bello, ogni volta è una emozione
lunedì 8 giugno 2009
Vincere... SIEMPRE
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