mercoledì 26 marzo 2008

Un giornalista di cui inizio ad avere un minimo di rispetto

Sono un grande ascoltatore di Radio 24 che purtroppo la mattina all’ora in cui io sono in strada, da un programma che non mi piace molto e di cui non farò il nome.
La sera in compenso quando esco ci sono una serie di approfondimenti che partono di norma con una lettera scritta al direttore a cui lui risponde in diretta.
Giorni fa c’era un camionista che belava perché avendolo trovato positivo all’erba in un test gli avevano tolto la patente ed aveva in seguito a questo perso il lavoro.
E piangeva su se stesso dicendo: “ma io sono bravo e buono. Non uccido nessuno solo ogni tanto mi faccio una canna. E’ un’ingiustizia di uno stato retrogrado e di polizia”.
Mi aspettavo, con i giornalisti sono abituato così, che ci fosse chi sa quale filippica buonista.
Ed invece un sobrio:
“caro Sergio mi dispiace. Forse tu non lo meritavi ma abbiamo migliaia di incidenti per droga ed alcool. I controlli vanno fatti e con il lavoro che fai dovevi smettere e basta.”
Un giornalista di cui inizio ad avere un minimo di rispetto.